Sabato

Creato il 30 agosto 2010 da Fabry2010

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Ultimo giorno, arrivo prima, senza programmarlo, perché sento sfuggirmi l’immagine-sintesi di tutta la vita. Sull’acqua quasi immobile c’è una scia contorta, che risale a chissà quando: il nostro è un passaggio effimero, che si disfa istante dopo istante, una forza irresistibile risucchia nel nulla ogni guizzo vitale. Occorre un’azione che si opponga, che faccia resistenza. A questo rimanda il primo nome: Faber. Ho il karma della focalizzazione, non perdo un secondo del mio tempo, come se un Dio mi avesse messo nelle mani un orologio ad alta precisione. Maria è il secondo nome, a ricordarmi che anche il meccanismo più perfetto ha bisogno di una fede per procedere spedito, un’apertura a un’energia straniera. Leopoldo è il terzo, dal santo che trascorse l’esistenza a confessare: la produttività e la fede non sono sufficienti se non si è disponibili per gli altri con la stessa cura. Ecco, questa è la mia vita, racchiusa in una vecchia cartolina del golfo di Sirolo, visto dall’alto. Vorrei che una lacrima cadesse fra le chiazze azzurre del mare quasi immobile, toccasse il fondo oscuro della storia; confesserei, finalmente, quello che non t’ho mai detto: una sola cosa posso darti, il mio dolore. Chiunque tu sia, spero ti basti.



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