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Sabato domenica e lunedì – Toni Servillo, Paolo Sorrentino

Creato il 13 ottobre 2014 da Maxscorda @MaxScorda

13 ottobre 2014 2 commenti

Sabato domenica e lunedì - Toni Servillo, Paolo Sorrentino
Inizia ufficialmente la mia piccola retrospettiva su Sorrentino.
Ci sara’ modo di approfondire il lavoro del regista partenopeo ma soprattutto sul cinema italiano oggi. Essendo io un originalone, metto alla prova il duo Sorrentino/Servillo, perche’ di duo dobbiamo parlare, in una regia congiunta o nello specifico Servillo alla regia teatrale, Sorrentino a quella televisiva, entrambi alle prese con un classico del teatro italiano del ‘900 e ancora piu’ classico del teatro napoletano.
A casa Priore il ragu’ della domenica e’ un rito, un centro attorno al quale si raccoglie la famiglia, la sua storia e il suo futuro e se la famiglia, come struttura, organizzazione e idea, ha problemi, e’ nel rito che ha modo di dialogare, collidere e riprendere contatto con se stessa.
Conflitti tra moglie e marito ma anche confronto coi figli, le nuove generazioni che come sempre, credono di essere migliori delle precedenti e forse lo sono per davvero.  E poi gli altri, i vicini, gli amici, i confidenti, le famiglie allargate partenopee che comprendono vari gradi di comunanza, legami di onore e amicizia forti come il sangue.
Classica commedia di Eduardo De Filippo, classica nel soffermarsi in termini critici sulla famiglia che gia’ dal dopoguerra, in special modo col benessere dal momento in cui la prima rappresentazione e’ datata 1959, iniziava a scricchiolare. Lascio ogni analisi agli esperti anche perche’ poco centrano coi nostri eroi in sensi stretto.
De Filippo deve essere gestito da conterranei, per sensibilita’ ed esperienza e attenzione bene, e’ un suo limite, quindi con la coppia, il testo e’ rispettato nel profondo del significato. Servillo e’ indubbiamente bravo ma avendo in mente l’interpretazione di Eduardo, trovo quest’ultima piu’ efficace nel celare il rancore di Peppino il protagonista, facendone una questione piu’ intima e amplificando cosi’ il dramma nel momento topico, laddove Servillo piu’ palese, pare disturbato non soltanto dal sospetto di tradimento della moglie.
Sorrentino ci mette del proprio, cerca soluzioni cinematografiche con cambi d’inquadratura piu’ serrati, primi piani e zoomate, soluzioni atipiche per questo tipo di rappresentazione. Andando oltre la superficie del testo, usa l’occhio della telecamera per creare primi piani che marchiano il protagonista del momento oltre i dialoghi e le situazioni. Elabora contasti e prospettive azzardate, quasi espressioniste, effetti inediti per il teatro televisivo, il tutto senza alcuna sperimentazione ma col polso fermo di chi sa esattamente cosa vuole ottenere.
Il momento clou del confronto tra i coniugi durante il pranzo domenicale e’ un esempio straordinario di regia, non solo per il teatro ma per il cinema tutto, merito degli attori ma di Sorrentino in particolare.
Non sono un fan di Eduardo, un po’ per mancanza di sensibilita’ verso le sue storie, poi per gusto sulle tematiche che affronta, trovando l’antecedente Pirandello e faccio un nome del piu’ grande, piu’ moderno di lui.
Ancor meno mi piacciono le rappresentazioni delle sue opere che non lo vedono coinvolto in prima persona essendo stato un attore superbo ma Servillo e Sorrentino si sono fatti ascoltare e veder con piacere.

Film completo su YouTube


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