I filma episodi non hanno mai riscosso grandi simpatie, sebbene offrano talvoltaspunti interessanti, come fu il caso delfortunato Survive Style 5. E’ anche il caso di questo film, che radunaquattro episodi di altrettanti registi all’insegna, direi, di una certaeccentricità. La parola “sabi” del titolo, infatti, non è né il “sabi” di wabi sabi né il “sabi” che significa“ruggine” e la sua traduzione inglese è data come “quirky”, cioè eccentrico,strano. Fin qua tutto bene, se non fosse che l’eccentricità del titolo, nellevarie storie è quasi sempre più dichiarata che effettiva.Nelprimo episodio, firmato da Fujita Yōsuke, il regista del divertenteZenzen daijōbu (Fine, Totally Fine), treragazze vanno in giro con un costume da super-eroine alla buona per cantarecanzoncine consolatorie a persone difficoltà, salvo sortire in certi casil’effetto opposto al desiderato. E' l'episodio forse più banale, che risente passivamente della cultura dei manga.Nelsecondo episodio, di Matsunashi Tomoko, uno liceale innamorato dellapiù bella della scuola si traveste da ragazza pur di poterla avvicinare, nediventa amico/a intimo/a ma quando capirà che la ragazza era innamorata di luicome “maschio” sarà troppo tardi. Carina l’idea, scolastico lo svolgimento.Ilterzo episodio, forse quello un po’ sostanzioso, è di O Mipo - suo il piacevole Okan no yomeiri (Here Comes the Bride, My Mom) - e mostra in maniera allegra evivace la progressiva trasformazione dell’incontro tra una cliente che haprotestato per un disservizio e il funzionario recatosi a casa per portare lescuse dell’azienda. Atmosfera piacevole, buon ritmo, piccoli colpi di scena.Fascinosa Tomochika.L’ultimoepisodio, diretto da Sekiguchi Gen (autore del citato omnibus di successo Survive Style 5) è il più favolistico, e racconta di una donna che ha un debole per raccoglierei gatti randagi e, in epoca di crisi, finisce per raccogliere e portare a casa salaryman licenziati che trascorrono ilgiorno al parco per non confessare alla famiglia di aver perso il lavoro. Un giorno anche suo marito bussa alla porta fuori orario .... Un inevitabiletono surreale rende gradevole, anche se non particolarmente incisivo, il tutto. [Franco Picollo]
I filma episodi non hanno mai riscosso grandi simpatie, sebbene offrano talvoltaspunti interessanti, come fu il caso delfortunato Survive Style 5. E’ anche il caso di questo film, che radunaquattro episodi di altrettanti registi all’insegna, direi, di una certaeccentricità. La parola “sabi” del titolo, infatti, non è né il “sabi” di wabi sabi né il “sabi” che significa“ruggine” e la sua traduzione inglese è data come “quirky”, cioè eccentrico,strano. Fin qua tutto bene, se non fosse che l’eccentricità del titolo, nellevarie storie è quasi sempre più dichiarata che effettiva.Nelprimo episodio, firmato da Fujita Yōsuke, il regista del divertenteZenzen daijōbu (Fine, Totally Fine), treragazze vanno in giro con un costume da super-eroine alla buona per cantarecanzoncine consolatorie a persone difficoltà, salvo sortire in certi casil’effetto opposto al desiderato. E' l'episodio forse più banale, che risente passivamente della cultura dei manga.Nelsecondo episodio, di Matsunashi Tomoko, uno liceale innamorato dellapiù bella della scuola si traveste da ragazza pur di poterla avvicinare, nediventa amico/a intimo/a ma quando capirà che la ragazza era innamorata di luicome “maschio” sarà troppo tardi. Carina l’idea, scolastico lo svolgimento.Ilterzo episodio, forse quello un po’ sostanzioso, è di O Mipo - suo il piacevole Okan no yomeiri (Here Comes the Bride, My Mom) - e mostra in maniera allegra evivace la progressiva trasformazione dell’incontro tra una cliente che haprotestato per un disservizio e il funzionario recatosi a casa per portare lescuse dell’azienda. Atmosfera piacevole, buon ritmo, piccoli colpi di scena.Fascinosa Tomochika.L’ultimoepisodio, diretto da Sekiguchi Gen (autore del citato omnibus di successo Survive Style 5) è il più favolistico, e racconta di una donna che ha un debole per raccoglierei gatti randagi e, in epoca di crisi, finisce per raccogliere e portare a casa salaryman licenziati che trascorrono ilgiorno al parco per non confessare alla famiglia di aver perso il lavoro. Un giorno anche suo marito bussa alla porta fuori orario .... Un inevitabiletono surreale rende gradevole, anche se non particolarmente incisivo, il tutto. [Franco Picollo]
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