Sabrina Minetti – L’isola dei voli arcobaleno

Creato il 01 settembre 2011 da Lucianopagano

Sabrina Minetti
L’isola dei voli arcobaleno

Se non fosse per il debito pubblico, la classe politica e le speculazioni dall’estero l’Italia sarebbe il paese più bello del mondo. Se non fosse per il tasso di disoccupazione così elevato, la pressione fiscale, il dissesto dell’istruzione e le mafie l’Italia continuerebbe a essere il paese più bello del mondo. La cosa che più interessa, tuttavia, è che nonostante lo stato delle cose disgraziato in cui versa il nostro paese i suoi abitanti riescono a produrre e prodursi in cultura, senza interruzione di qualità e produzione. Ho fatto questa premessa perché l’editore del libro di cui sto scrivendo “L’isola dei voli arcobaleno” (Autodafé Edizioni), scritto da Sabrina Minetti, crede molto nel dibattito di idee che può scaturire da un libro. Le premesse, nel romanzo, ci sono tutte. Tanto per cominciare la presentazione di un microcosmo, l’isola, dove vengono replicati gli stessi meccanismi del macrocosmo Italia. I riferimenti testuali e visivi sono tanti, ma quello che più viene in mente è il bellissimo "Ferie d’agosto" di Paolo Virzì, per il modo in cui l’autrice riesce a porre di due modi di intendere l’ambiente e il suo sfruttamento (‘offensivo’ e ‘difensivo’) da parte dell’uomo.

L’isola in questione è stata scelta come luogo per una importante manifestazione sportiva di vela. La popolazione è divisa in due, da una parte quelli che vogliono accelerare i lavori con annesse colate di cemento per essere pronti ad accogliere i turisti, dall’altra chi è più preoccupato di salvaguardare le caratteristiche dell’ambiente, della fauna e di chi vive l’ecosistema dell’isola. I ‘voli arcobaleno’ cui fa riferimento il titolo sono infatti una rara specie di uccelli migratori che può essere ammirata nell’isola.

È errato pensare che il verde e l’ambiente siano entrati a far parte del nostro dibattito culturale quando il ‘green’ in questione è stato associato all’economia. L’Italia ha una storia ‘ecologista’ che affonda le sue radici nei decenni scorsi, prima ancora di entrare nelle sale di Borsa.

Sabrina Minetti crea un quadro del nostro paese, incastonato nelle vicende dell’isola, tratteggiando i personaggi in modo intelligente e vivido, mi è piaciuto molto, ad esempio, come ‘tratta’ il Sindaco del paese, tutto preso dalla foga di fare belle figura davanti ai turisti: “Il sindaco Gentile affettava un’espressione sconsolata e piena di disappunto insieme. Era vestito alla moda: attillati pantaloni e camicia grigio scuro, scarpe eleganti, capelli brizzolati rasati, barba a pizzo, ben curata. Con gli occhiali da sole appoggiati sulla fronte correva da una parte all’altra, insistendo nell’esprimere il proprio imbarazzo per non aver potuto risparmiare quell’impiccio agli illustri ospiti dell’isola”.

Qualche giorno fa, in coda a un telegiornale, ho visto un servizio dedicato al turismo sull’isola di Lampedusa. Il messaggio era che Lampedusa non è soltanto ‘sbarchi’. Chi scrive abita in Salento, è sa cosa vuol dire, per un certo periodo dell’anno, essere turista in casa propria; ma sa anche cosa vuol dire cercare un equilibro – in questo aiutano i libri e la cultura – per dare un’immagine del proprio habitat che non sia semplicemente quella di un luogo deputato alla baldoria 24h. Qualche anno fa chi pensava al Salento pensava agli sbarchi. Ecco, sembra che il nostro paese abbia soltanto oggi scoperto che bisogna convivere con questi fenomeni, semplicemente perché i cosiddetti ‘sbarchi’ fanno parte della nostra cultura, fanno parte del nostro essere un paese mediterraneo, di conseguenza ponte ideale per fare comunicare i popoli. La stessa Giravento, isola del romanzo, è stata luogo di passaggio, nel ’500, dei tunisini. Leggendo questo romanzo mi sono chiesto più volte se non fosse opportuno, certe volte, andare a vivere su un’isola. Mi sono risposto che sì, su un’isola ci andrei, se non solo non corressi il rischio, una volta arrivatoci, di trovarci una troupe televisiva.

La storia si snoda in modo scorrevole per ‘quadri’ differenti, ognuno a sua volta con le sue storie e personaggi nei singoli capitoli. Finché non arriva il giorno, fatidico, dell’inizio della Regata, l’evento tanto atteso in cui il vento dovrà gonfiare le vele e, finalmente, le tasche di alcuni profittatori. Ma succede qualcosa di strano, qualcosa che non accadeva da secoli, proprio al vento. E sarebbe un peccato svelarlo togliendo il gusto della lettura di "L’isola dei voli arcobaleno".

“L’isola dei voli arcobaleno” è una storia urgente, perché è giusto che quando rileggeremo libri del genere, fra dieci, trenta anni, avremo la consapevolezza che in Italia, attorno alla prima decade degli anni duemila, la questione dell’ambiente ha lasciato tracce nella nostra produzione letteraria e nel dibattito culturale. Questo romanzo è uno degli esordi più interessanti che ho letto negli ultimi mesi, un libro che fa sperare bene sulla ‘nascita’ di una nuova autrice di nome Sabrina Minetti.

Sabrina Minetti, L’isola dei voli arcobaleno
http://www.ibs.it/code/9788897044055/minetti-sabrina/isola-dei-voli-arcobaleno.html



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