Il Sacco &Vanzetti di Concordia Sagittaria, pochi chilometri da Portogruaro, non è la solita pizzeria. Innanzitutto il nome, scegliere di chiamare Sacco & Vanzetti una pizzeria è come chiamare Kerouac una moto o Gramsci una lavatrice (sebbene loro chiamino così le loro pizze così) ma l'intento originario di uno dei fondatori del locale era proprio quello, mettere la letteratura e la storia nel piatto con la spregiudicatezza e la poesia di chi ha capito che nella vita di tutti i giorni, sensibilità, coscienza sociale e cultura vanno perfettamente d'accordo coi piaceri della vita e della gola. Chapeau, la bellezza is everywhere basta accorgersene e trovarla. Di fatto il Sacco & Vanzetti non è solo una pizzeria e nemmeno solo un ristorante e nemmeno solo un pub o un club, per questo bisognerebbe la tessera, e nemmeno un'osteria ma è un po' tutto questo insieme ed oltre, è un posto aperto a tutti ma non per tutti, dove si mangia, si beve, si ride e si scherza, si incontrano persone, si discute, si legge, si ascolta musica e a volte c'è perfino una presentazione letteraria o presunta tale. Il servizio è veloce, allegro e giovane e se non si ha voglia di parlare, le tovagliette in carta riciclata ruvida raccontano di sport, cinema, musica, letteratura, perfino politica, perché come si deduce dal nome il locale non fa mistero del proprio orientamento politico. Nicola Saccoe Bartolomeo Vanzetti sono due anarchici italiani mandati sulla sedia elettricanel 1927 a Charleston, Massachusetts da un verdetto palesemente condizionato dopo essere stati accusati per l'uccisione di un contabile e di una guardia del calzaturificio Slater and Morrill. A nulla valse la testimonianza di un detenuto portoricano che scagionava i due, l'esecuzione fu accompagnata da vibranti proteste a Boston durate dieci giorni contro quella che venne reputata una forte volontà di persecuzione degli anarchici suggerita dal ministro della giustizia Palmer.Nel 1971 uscì un film sulla vicenda con la canzone The Ballad of Sacco & Vanzetti cantata da Joan Baez.Detto questo l'attuale Sacco & Vanzetti River Cafè, naturalmente quel river si riferisce ad uno dei più bei dischi di Springsteen, è divenuto nel corso degli anni un luogo di riferimento anche musicale del nord-est veneto/friulano perché Valter Fiorin, uno dei fondatori assieme a Ennio, Giovanni, Dino e poi Gigi il cuoco, ha coronato il sogno della sua vita, creare un posto di benessere alimentare accompagnando pizze, fritto misto e tex mex food con la musica di suo gradimento. Non è stato facile perché non tutti i suoi pards erano d'accordo sull'operazione e fare musica in un locale privi di sponsor e sovvenzioni comporta notevoli difficoltà. Ma Valter è uno con la testa dura ed una tenacia incredibile, oltre che una buona capacità imprenditoriale, questo era uno dei suoi sogni e per questo ha cambiato lavoro, ha vissuto momenti conflittuali e depressi, ha lottato e perseguito l'obiettivo con le proprie mani e la propria testa. Ho conosciuto Valter prima che aprisse il Sacco & Vanzetti. Era il 1988, leggeva il Mucchio Selvaggio, gli piacevano le mie recensioni, i miei articoli, i miei gusti musicali. Si mise in contatto con la redazione del Mucchio, si fece dare il mio numero di telefono, mi telefonò. Parlammo, scambiammo opinioni, ci conoscemmo via phone, era poco prima del Natale di quell'anno, mi ero appena separato da mia moglie, vivevo un momento di transizione, gli chiesi, per curiosità, dove avrebbe passato le vacanze natalizie. Mi rispose che sarebbe andato in Irlanda con alcuni amici di Concordia, sfacciatamente mi proposi di unirmi a loro, in Irlanda c'ero già stato dieci anni prima, il giorno in cui morì Elvis Presley mi trovavo a Dublino, e quell'isola mi aveva affascinato per la sua musica, la sua gente, la sua birra, i suoi paesaggi, la sua malinconia. Si dimostrò lusingato della richiesta, non ci furono difficoltà di nessun tipo, avrebbe fatto lui il biglietto aereo anche per me visto che la partenza era a Linate, mi chiese soltanto "come faccio a riconoscerti al check in dell'aeroporto ?". "Ho i baffi e porto un chiodo di pelle nera fu la mia lapidaria risposta". Fu una bellissima vacanza, a Dun Laoghaire, porto di Dublino vedemmo un magistrale concerto degli Waterboys, i quali avevano appena pubblicato Fisherman's Blues. Erano in forma strepitosa, all'apice della loro creatività, quella magica nottata finì sulle pagine di un Mucchio allora esaltante. Da allora nacque un'amicizia ed un rispetto che dura tuttora, nonostante le nostre diversità, innanzitutto luijuventino ed io interista, lui amante dei ristorantini ricercati ed io delle trattorie, lui per gli Eagles, io per i Black Crowes, lui la tribuna di San Siro, io il prato. Due anni dopo, nel 1990, ci rivedemmo in Irlanda in una sperduta località del sud, vicino Killarney, all'inizio della bellissima provincia del Kerry. Era luglio, pioveva, pioveva, pioveva, lui aveva affittato una casa coi suoi amici di Concordia, io ero in viaggio con un amico. Ci trovammo qualche giorno in questa casa, mangiavamo salmone a colazione, pranzo e cena, bevendo Guinness e Tocai che loro avevano portato dal Veneto, naturalmente col sottofondo della musica a quel tempo ancora in cassette C60 e C90. I cellulari non esistevano, la casa non aveva telefono, ci demmo appuntamento all' ufficio postale del paese, ci eravamo messi d'accordo ancora prima dei rispettivi viaggi. Quando si dice l'importanza della parola e tra me e Valter la parola è sempre stata importante. Con gli anni ci siamo visti tantissime volte sebbene abiti a più di 400 km da Concordia, almeno tre/quattro volte all'anno passo e mangio al Sacco & Vanzetti, e Concordia Sagittaria con la sua frazione Cavanella sono diventati luoghi del mio cuore e delle mie bevute. Insieme a Valter sono stato a tanti concerti, Springsteen a Milano e Praga, Dylan, Neil Young e via dicendo. Mi ricordo un mitico concerto di Bruce al Forum negli anni duemila, l'uscita di corsa non appena finito lo show, la sosta nel più vicino autogrill a mangiare a mezza notte e mezza sul cofano della macchina le sarde in saor fatte da sua zia (o nonna ?) portate da Concordia per l'occasione con un paio di bottiglie di Refosco. Il coronamento di un concerto strepitoso, sulla strada con le sarde e il rock n'roll.
Ma veniamo all'oggi, dopo ventanni di attività, Valter ha celebrato il 29 luglio scorso la completa maturità del Sacco & Vanzetti. Gli hanno dato una mano in tanti,i ragazzi del S&V ma anche semplici amici, conoscenti, volontari ma l'idea è stata sua. Non sono tante le "società°" che durano 20 anni in Italia e nel mondo, nemmeno i Beatles sono durati tanto, specie se il sodalizio prevede più teste pensanti, il Sacco & Vanzetti ci è riuscito, di nuovo chapeau. Per festeggiare è stata organizzata una grande festa di piazza con cibo, vino e birra e naturalmente musica, un concerto durato tre ore spostato all'ultimo istante nell'attiguo Teatro Comunale di Concordia, per via della pioggia battente. Tutto gratis o quasi, naturalmente, tanta gente, tanti putei e putee, gran divertimento e partecipazione, ed un po' di commozione quando Valter dal palco ha ricordato uno dei fondatori del S&V, Ennio, morto qualche anno fa per uno stupido incidente motociclistico. Negli anni al Sacco &Vanzetti si sono succeduti alcuni tra i migliori set di rock e folk alternativo in Italia. Graziano Romani è stato il primo a suonarci quando ancora stava coi Rocking Chairs, addirittura suonò a Concordia il 19 febbraio del 1988, e poi ha sempre risposto agli inviti di Valter tornandoci decine di volte sempre per piacere e stima, poi sono arrivati i Cheap Wine, Red Wine Serenaders, Cesare Carugi, Michele Gazich, i Rusties, Miami and The Groovers, Arianna Antinori & Turtle Blues, Luigi Maieron, Micky Martina, Massimo Priviero e tanti altri. Chi entra al Sacco &Vanzetti può vedere degli enormi pannelli grafici dove sono ricordati tutti questi show assieme a copertine di dischi, biglietti di concerti, stralci di riviste e giornali, foto e quant'altro, cuciti a collage come un enorme memorandum sui nostri miti e la nostra musica. Sul palco del 20th Sacco & Vanzetti Celebration Party si sono avvicendati tre band significative per la storia del locale. Ha aperto il Mellencamp del Tarvisio, Micky Martina che col tastierista Francesco Piussi ha cantato le sue storie di confine tra folk furlano e Woody Guthrie per poi chiudere a tutto rock con l'innesto di Frank Get e i Ressell Brothers, prossimi al loro primo disco. Il secondo set ha visto in scena un anomalo ed inusuale trio voluto espressamente da Valter, ovvero il violinista folk Michele Gazich con il cantante e chitarrista Graziano Romani ed il tastierista dei Groovers e dei Cheap Wine Alessio Raffaelli. Grande musica, grande pathos, pubblico rapito dalla voce di Graziano e dal violino di Gazich col tappeto sonoro raffinato di Raffaelli. Versione splendida e originalmente folkie-soul di Drive All Night, poi Caravan, I Shall Be Realesed e Like a Rolling Stone. In apertura una drammatica versione a due, Romani e Raffaelli di Hate and Love Revisited dei Rocking Chairs. Dopo tanta enfasi logico aspettarsi una cavalcata a briglia sciolta, chi se non Arianna Antinoricoi suoi Turtle Blues in formazione tipo, poteva arroventare la serata con un mix di Zeppelin, Joplin, soul e rock n'roll cantato con l'anima. Fuoco e fiamme ed una straripante jam finale con tutti sul palco ad eseguireStand By Me e Knockin On Heaven's Door. Una serata di gala, un gala roots-rock ruspante come piace a noi ed un riconoscimento ad un piccolo miracolo della provincia italiana, solo un locale, il Sacco & Vanzetti, che ha però fatto conoscere in giro per l'Italia, Concordia Sagittaria più dei suoi reperti archeologici romani. di quando era conosciuta come Iulia Concordia. Merito della pizza, del rock n'roll o di Valter?.
MAURO ZAMBELLINI AGOSTO 2014