La riforma del lavoro passa per la risposta del ministro del Welfare Sacconi, la riforma strutturale del mercato del lavoro, passa per una visione diversa da quella proposta sui giornali, non si tratta di libertà di licenziare, ma di un qualcosa di diverso.
La libertà di licenziare afferma Sacconi, passa per una maggiore flessibilità per assumere, in caso crisi aziendale seria, in caso di mercato che si contrae, consentire alla azienda di poter licenziare, per non fargli pagare i costi di una crisi.
Libertà quindi di poter licenziare, in quelle circostanze e in quei frangenti nei quali, l'azienda si trova in una situazione di difficoltà oggettiva, e per questo motivo non può più sostenere i costi di una parte di lavoratori.
Sacconi afferma questo, pensando a un cambiamento ancora una volta culturale, nel quale l'azienda, non più sentendosi vincolata a vita a un lavoratore, procede nell'ottica di una assunzione più semplice.
Ma il punto nodale è proprio questo, la cultura aziendale è pronta a questo passo, un passo importante che prevede però un mutamento culturale profondo, una cultura aziendale responsabile, una cultura aziendale nuova.
Su questo punto nodale si gioca la sfida futura del nostro mercato del lavoro, e su questo punto i sindacati dovrebbero aprire un tavolo di discussione, perchè il mercato, l'economia, il mondo stesso stanno mutando in una nuova direzione.
Siamo pronti tutti insieme, ad affrontare questo mutamento in senso costruttivo?
Buona navigazione, Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini