Non lungi dalla Madonna del Sasso, fummo non poco meravigliati di trovarvi in gran copia il Cistus in questione. Per quanto potemmo allora assodare, se ne trovano le prime piante poco sopra Santa Brigida e si seguita a trovarlo abbondante per quasi un chilometro, quando da quella borgata si va, passando per il camposanto, nella direzione di Monte Rotondo, in terreni per la maggior parte di proprietà dei signori Martini Bernardi, ad un’altezza di circa 450 a 550 m. L’area che occupa è tanto estesa, e la sua frequenza è tale, che non ho il minimo scrupolo d’indicarne la località esatta, sicuro che nessun raccoglitore di specie rare, per quanto fanatico esso sia, ve lo potrà estirpare, come dicesi che abbia fatto il Pollini su colli Euganei. Esso mostrava di aver fiorito abbondantemente e portava capsole dalle quali erano già per la maggior parte caduti i semi. Accanto agli arbusti vecchi, con tronchi legnosi più o meno decombenti, si vedevano prosperare in quantità giovani piantine di seme erette. Esso cresce insieme al Cistus salvifolius Laurino nella macchia e sotto i boschi di castagno e di querce. Interrogati i contadini dei dintorni, abbiamo potuto accertare, che l’hanno sempre conosciuta, e che le danno il nome di <erba della Madonna> , perché con essa adornano gli altari della Vergine nelle feste di Maggio e di Giugno. Essi ci dissero che cresceva soltanto nell’area sulla quale l’avevano osservata, e non si estendeva sui monti né a destra né a sinistra. -Stefano Sommier, 1899-
Arbusto sempreverde con foglie semplici, consistenti e coriacee, con il margine intero, da lineari ad ovali e portate a due a due opposte e discussate. I fiori, solitari o in cime terminali, sono grandi e vistosi anche se di breve durata. I fiori di colore rosso sono i più effimeri. Quelli bianchi possono durare poco più di due giorni. Il calice e la corolla sono formati, rispettivamente, da tre a cinque sepali e da cinque petali. A seconda della specie i petali possono essere di colore giallo, rosso o rosa. La base del petalo ha un’unghia colorata in giallo aranciato o in rosso cremisi. Gli stami sono numerosi, brevi e vivacemente colorati in giallo. Tutte le specie hanno lo stesso grado di ploidia. In molti casi secernono una resina appiccicosa e profumata, ricca di oli essenziali, acidi grassi e polifenoli. Il cisto Laurino, nei boschi di Santa Brigida, vicino Firenze, nell’ambiente luminoso e asciutto emana quel profumo che ricorda piacevolmente quello dell’incenso. Con usanze rituali, spesso di origine precristiana, il fiore è stato accostato al culto Della Madonna tanto da essere chiamato <fiore della Madonna> o <Rosa di Maria>. Tutta la vallata di Santa Brigida è sempre stata permeata da un forte carattere di sacralità che risale almeno all’epoca etrusca quando la vetta del Monte Giovi era probabilmente sede di un santuario e lungo le falde del massiccio passava la via che univa la Val di Sieci con la via Faentina e quindi con il Mugello e di lì con gli abitanti della Pianura Padana.
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PER UN POETA
La natura e la sua vita erano un solo respiro:
Capiva il balbettio del ruscello,
E comprendeva la parlata delle foglie degli alberi,
E sentiva il vegetare delle erbe;
Gli era chiaro il libro delle stelle,
E l’onda del mare parlava con lui.
-Baratynskij-
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