Leone d’oro a Venezia 70, il documentario di Rosi racconta il Grande Raccordo Anulare con intensa partecipazione e trasporto. Un prodotto che non inizia e non finisce, che ingabbia le esistenze e le rilascia altrettanto velocemente.
Sacro GRA (2013) non racconta la più estesa autostrada d’Italia, ma la vive e ne assapora le esistenze. È frammentario e ricerca un’umanità verace, identità riconoscibili grazie alla sacralità del gesto immerso nell’esclusivo cinema degli ultimi. Ed è così che Rosi ci presenta un nobile piemontese, ai bordi del raccordo, rinchiuso con la figlia in un monolocale, un botanico, che attraverso sonde e “pozioni” cerca di salvare le palme dall’invasione dei punteruoli rossi, un principe “farlocco”, che cerca di affittare il suo castello, un attore di fotoromanzi, un barelliere in servizio (e non) sull’ambulanza, un pescatore di anguille e una coppia di prostitute con caravan annesso. Osserva tutte queste “macchiette” verosimili in modo distaccato, ostentando riprese statiche e panoramiche circolari e, sotto il punto di vista evocativo, desolanti. Anime ai bordi della città eterna e facenti parte di un universo estinto.
L’interesse di Rosi è quello di mostrare ed emozionare, far conoscere ed esaltare un’Italia nascosta e spesso dimenticata, piegando al suo volere gli stilemi del doc (il sottoritmo e la genuinità narrativa) e realizzando un’Odissea circolare. E mentre lo spettatore scruta la pellicola e giudica le figure che appaiono (e scompaiono), Sacro GRA diviene manifesto del cinema degli ultimi, che si staglia ai margini di una Roma immobile e mondana.
Un punto di vista esclusivo e luccicante, che probabilmente paga dazio nei confronti di una fruibilità ostica, sussurrata e dolorosa, che permette allo spettatore di sbirciare dal buco della serratura, ma che fatica a farsi empatica e coinvolgente. Nonostante ciò, Sacro GRA è un ottimo prodotto, che ri-edita il neorealismo in chiave contemporanea e che si permette di “allontanarsi” e ascoltare senza interrompere.
Uscita al cinema: 19 settembre 2013
Voto: ***1/2