Al quinto anno di età del programma di protezione digitale "Safe Browsing" di Google il motore di ricerca più famoso ed utilizzato al mondo ha annunciato l'intenzione di applicare questa tipologia di protezione da malware e phishing anche a Chrome, Firefox e Safari.
Ecco alcune cifre in grado di descrivere l'efficacia di questa azione:
- oltre 600 milioni di navigatori del web, che si connettono alla Rete utilizzando Chrome, Firefox e Safari, risultano essere stati protetti da attacchi informatici. Ciò è possibile grazie ai pop-up di avvertimento che appaiono nel corso della navigazione;
- ogni giorno vengono individuati 9500 nuovi siti web contenenti malware, un numero composto quasi sempre da siti internet aventi finalità genuine ma, purtroppo per loro, intaccati da hacker senza scrupoli;
- circa 14 milioni di ricerche effettuate ogni giorno tramite il servizio Google Search mostrano avvertimenti relativi alla sicurezza dei contenuti presenti sulla pagina, eliminati una volta tali minacce sono state rimosse;
- quasi 300.000 downloads al giorno sono contrassegnati come potenzialmente pericolosi attraverso lo screening di Google;
- i webmasters ricevono migliaia di notifiche giornaliere attraverso Webmaster Tools e StopBadware.org, interfacce create da Google, o sulle quali la Società in questione si appoggia, per l'invio di segnalazioni;
- segnalazioni, inoltrate attraverso le modalità sopradescritte e destinate a mantenere il sistema in ordine, sono indirizzate giornalmente a Internet Service Providers (ISPs) e CERT (Computer Emergency Response Team).
Nonostante la ovvia impossibilità di risolvere completamente questa tipologia di problemi, data la complessità degli attacchi posti in essere, l'azione di Google nel corso degli ultimi anni ha permesso di garantire una comprensione più avanzata dei malware e del phishing.
Com'è Cambiato Il Crimine Informatico Dal 2007 Ad OggiEcco, schematicamente, cosa Google deve fronteggiare per rendere il web più sicuro:
- attacchi rapidi: il phishing resta attivo sulle pagine, per non più di un'ora, in maniera tale da restare impunito e non individuato;
- vittime imprevedibili: tra le tipologie di società maggiormente prese di mira si possono citare banche, multinazionali, ma anche piccole aziende all'interno delle quali la "cultura della sicurezza informatica" non è così progredita;
- il phishing apre spesso le porte al malware: attraverso il primo tipo di attacchi gli hacker installano, all'interno dei server che ospitano il sito vittima di attacco.
- Prendere in seria considerazione tutto ciò che viene comunicato da Google, ogni qual volta si acceda ad una pagina sulla Rete: è sufficiente attendere la rimozione del malware che ha contagiato quella pagina per potervi accedere nuovamente in sicurezza;
- collaborare attivamente segnalando siti che destano sospetti: su Chrome sarà sufficiente cliccare il segno rosso di spunta per inviare tale indicazione agli addetti;
- per tutti i webmaster, registrare il proprio sito web su Google Webmaster Tools.
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