Strada umida e tre curve negli ultimi 500 metri non sembrano una bella accoppiata per una volata di gruppo: eppure, gli Dei del ciclismo devono aver protetto il plotone impegnato nel Giro di Svizzera, visto che nell’arrivo odierno di Aarberg non si sono registrate cadute.
La terza tappa si apre con il tradizionale tentativo da lontano di un manipolo di corridori: i coraggiosi di oggi sono Guillaume Bonnafond (Ag2r), venticinquenne francese per alcuni tratti maglia gialla virtuale, Michael Mørkøv (Saxo Bank), pistard danese, e Jonas Vangenechten (Lotto), passista vallone. Il vantaggio del terzetto al comando sale addirittura sopra i 10′, e le squadre dei velocisti devono lavorare sodo per ricucire il gap: Sky, Liquigas e Lampre si sobbarcano la maggior parte del lavoro, Vangenechten è il primo a cedere mentre i suoi due ex compagni di fuga tengono duro, sino a subire l’atroce beffa del ricongiungimento a 600 metri dal traguardo.
Si arriva dunque allo sprint finale, caratterizzato, come detto, da un serpentone abbastanza pericoloso all’interno della cittadina: l’esperto Baden Cooke (Greenedge) esce in prima posizione dalla penultima curva, ma la classe e la potenza di Peter Sagan (Liquigas) si traducono in un recupero prodigioso che gli assicurano la seconda vittoria in questo Tour de Suisse. Alle spalle dello slovacco e dell’australiano, il britannico Ben Swift (Sky) completa il podio; dietro di lui il primo degli italiani, ovvero Jacopo Guarnieri (Astana), mentre Petacchi (Lampre) non ha di fatto disputato la volata. Nulla cambia in classifica generale, con Rui Costa sempre in testa davanti a Schleck e Kreuziger.
Domani è in programma la quarta frazione, 189 km da Aarbeg a Trimbach (Canton Soletta) abbastanza mossi: nella prima parte di tappa si affronterà lo Scheltenpass (prima categoria), nel finale due GPM di terza e seconda che potrebbero incoraggiare qualche colpo di mano.
Marco Regazzoni