“Sai cosa significa Komorebi?”. Dialogo a più voci

Creato il 12 gennaio 2015 da Alchimag
La fragilità di Teca
Sphere
Balance
Teca e Slow Wood
Kaori e Riccardo
Kaori, evento Fuori Salone
Artigianalità
Ercole Moretti, eccellenza artigiane al lavoro
Hands of Design

Un dialogo tra Italia e Giappone. Incontriamo i designer Riccardo Nardi e Kaori Shiina nello nuovo studio, all’ombra del Castello Sforzesco. Una mansarda che profuma di design e di familiarità. In mostra, pezzi di design che raccontano la loro storia professionale.

Parliamo di Luce e di ‘Teka’, la lampada in legno e vetro, che racconta l’anima di Shiina e Nardi Design.

Riccardo ha lavorato nell’illuminazione, ha vissuto l’epoca delle incandescenze e dei led: “Per progettare una lampada, e studiarne la forma, prioritaria è la sorgente. Oggi ci confrontiamo tutti i giorni con i led, e c’è un forte interesse per la luce d’atmosfera. Cerchiamo più l’effetto scenografico che l’illuminazione diretta”.

Sai cosa significa Komorebi?”, mi chiede.

“Komorebi è una parola giapponese, descrive quei giochi di chiari e scuri che nascono quando la luce filtra fra i rami in un bosco. Questa è l’idea perfetta di illuminazione. I cambiamenti e i passaggi da luce a ombra sono per i nostri occhi la migliore modalità di visualizzazione”.

La luce, la grande passione di Riccardo incontra le forme e i materiali tanti amati da Kaori. Dall’unione, è nata ‘Teka’, progettata insieme a Slow Wood. Teka è una lampada, un flood a led che emana la luce dalla calotta verso il basso. E porta con se’ il fascino della luce d’atmosfera.

“La genesi racchiude un grande valore manuale: il cuore di Teka è una calotta realizzata con il legno di ciliegio, tornito. Una calotta, un oggetto dal sapore antico tanto quanto prezioso. Un opera d’arte, difficile da utilizzare. Vedendolo, è nata l’idea di valorizzarlo, progettando la lampada: come un involucro realizzato in vetro con materiali e tecniche ricercate, quasi una teca che possa proteggere l’anima interna. Il legno prende vita e acquista nobiltà” mi spiega Kaori.

La manualità, l’eccellenza dei materiali, la valorizzazione dell’arte sono i principi che guidano il lavoro di Riccardo e Kaori. E, ancora una volta, l’artigianalità giapponese, molto forte, incontra la tecnica made in Italy. È lo spirito con cui è nata J+L, un evento al femminile che ha coinvolto sei designer giapponese e artiste italiane, Fuori Salone 2013 o Hands on Design, per valorizzare i materiali naturali e le lavorazioni, Fuori Salone 2014.

Mentre parliamo, Riccardo e Kaori sfogliano le prime bozze del prossimo progetto. Fuori Salone 2015. Ancora materiali, artigianalità. Amido di riso, erbe, fibre, insieme al legno, ai materiali naturali sono i protagonisti di un evento ancora work in progress che però ha un fine preciso. “Lavorare con gli artigiani, valorizzare tecniche e manualità nascoste e segrete, che difficilmente vengono raccontate”. E confessano il sogno: “Collaborare con tante eccellenze artigianali e creare la prima collezione di Hands on Design”. Perché “tutto ha avuto inizio dall’artigianato”.

(G.L.R.)

@alchimag

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