Saint Malo e il Vento del Nord

Creato il 02 dicembre 2015 da El3naliv


Le ho mai raccontato del vento del nord? Prendo in prestito il titolo del libro di Daniel Glattauer per parlarvi dell'esperienza di visita a Saint Malo. Premetto di amare le forti folate di vento, l'atmosfera cupa e minacciosa di un cielo che promette tempesta. A Livorno non attendo altro e quando sopraggiunge il vento di libeccio, corro verso la Terrazza Mascagni o la baia di Calafuria, armata di macchina fotografica e testarde intenzioni.
Ma a Saint Malo è stato diverso, quel vento superava in aspettativa e potenza le più violente burrasche del mio litorale. Il vento di Saint Malo riusciva a spingermi, spostarmi fisicamente di due, tre passi; una raffica sui bastioni mi ha fatto indietreggiare pericolosamente vicino a una scalinata; ogni volta che tentavo di stringere e fissare il cappuccio sulla testa mi ricadeva esanime e sconfitto sulle spalle. 

Sorridenti e ancora ignari...


La natura quel giorno si è ribellata e a poco sono serviti gli angoli nascosti nei vicoli, le alte abitazioni in cemento e le protezioni lungocosta. Le raffiche e la pioggia si insinuavano ovunque e negli angoli più nascosti creavano dei fortissimi mulinelli. Mi sono infradiciata completamente, nonostante indossassi giacca, stivali alti, jeans e un poncho di plastica lungo fino alle ginocchia. 

10 minuti dopo... il finimondo!


Mai ignorare i segnali...

La voce del vento del nord non la dimenticherò facilmente: un ululo prolungato, sordo e sinistro. No, questo vento non l'avevo mai affrontato. Né io, né (credo) i miei compagni di avventura. Malgrado ciò, è stato uno spettacolo grandioso. Le persone di corsa, i turisti impauriti, gli ombrelli rotti, i fogli di giornale che piroettavano nell'aria, la fretta e, allo stesso tempo, l'atteggiamento impassibile e sarcastico dei negozianti bretoni nel ritirare la merce esposta all'esterno, gli anziani affacciati dalle finestre di casa, perplessi e con il naso all'insù. Paura sì, ma anche eccitazione. E forse una punta di comicità nella goffaggine (leggi disagio) di noi poveri stranieri colpiti da questo vento del nord, così infido e arrogante. 
"Come hai fatto a bagnarmi anche la schiena e il collo della maglia?!""Stolta umana, io posso". 
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