Arriva un successo a teatro, SAKKETTI IN RIVOLTA, spettacolo immaginifico, spensierato quanto corposo in contenuto.
Dall’inizio dell’anno al Millelire di Roma è stato un susseguirsi di bei lavori ed anche questa volta un’esibizione eccellente, crocevia concettuale di molteplici strutture teatrali ben interconesse le une alle altre, “SAKKETTI IN RIVOLTA balle ed eco balle... dalla terra dei fuochi” di Antonio Diana. L’atto unico proposto in quest’occasione dal prolifico drammaturgo, regista, attore è una favola ma anche fiaba contemporanea dal sapore esopico e fedriano, una pièce didascalica sia per piccoli che per grandi da rieducare, con continue infiltrazioni dal delicato ed evocante cantato a mo’ di commedia musicale con tendenze più plateali verso il musical dal grande respiro. Ironico e tagliente, profondo e coinvolgente senza stordimenti eccessivi, lo spettacolo sa farsi gustare sino all’ultima riflessione profonda, contraddistinto da ripetuti applausi a scena aperta, va giù per un’ora e più sino ad arrivare al suo limitare con l’emotivo coinvolgimento di tutto il pubblico.
Racconto ricco, contraddistinto da molteplici idee e rimandi, rivisitazione del poema eroicomico seicentesco, complesso lavoro di antropoformizzazione dei comuni variegati sacchetti della spazzatura elevati al rango di esseri viventi, pensanti, parlanti e soprattutto cantanti, protagonisti di una vicenda metropolitana ambientata in una comune discarica del napoletano che brulica di sentimenti e meditazioni. Autoanalisi collettiva circa una comune semplice tipica vicenda umana quella del buttare, dell’eliminare, del “jettare” l’immondizia senza consapevolezza del dopo, dell’altro, lontani sempre più da quel senso civico oramai completamente esautorato dentro una società capace solo al consumo privo di senno, arrovellata in inutili mille imballaggi creati senza reali motivazioni. Rappresentazione fittizia del concetto di nascita di una nuova speranza nel caos della disperazione giornaliera contraddistinta dal forte senso di caducità, messa in scena della consapevolezza affievolita in una quotidianità di morenti, tra sacchetti più o meno grandi, più o meno colorati, che vengono lasciati a caso in una “mater natura” violentata dalla spazzatura, che a stento e nel dolore cerca di partorire un possibile futuro. La riscossa, in questo mondo ingombro di molteplici rifiuti, è tutta dei contenitori maleodoranti, buste e cassonetti pronti a riprendersi le dignità per cui sono stati creati, di scuotere le coscienze, mentre un “deus ex machina”, inceneritore giudicante potente e provocatorio, dà loro la possibilità di palesare al pulpito le rispettive individualità, mentre anche piccole particelle malefiche mascherate cercano di rivelarsi, di fronte ad una collettività che potrebbe finalmente comprendere e riprendersi l’aria perduta, dopo l’ascolto di deposizioni più meno sincere ed in parte mistificate.
Il regista Antonio Diana che ne firma anche l’elegante, poetica, ricca drammaturgia, è minuzioso, pulito, accorto ordinato ma allo stesso tempo sorprendete e dalle trovate coinvolgenti, manipola un struttura complessa semplificandola con vari accorgimenti. Seleziona e guida benissimo un cast di quattro eccellenti attori-cantanti, lui compreso, in continuo divenire, in continuo movimento tra simmetrie testuali e visive. Nino Bruno si conferma interprete completo, sia macchietta divertente, che soprattutto personalità corposa e profonda dotata di mimica corporea e facciale raffinata. Viviana Cangiano dal bel canto è giovane attrice già ben strutturata nell’affrontare ruoli sia spensierati che complessi e di alto valore emblematico, lo stesso Antonio Diana mantiene sulle scene una recitazione armonica all’interno del gruppo e risulta in linea con tutti i tipi, anche un po’ rap, elaborati dalla sua stessa penna. Il gruppo vanta l’importante partecipazione di Pippo Cangiano, interprete maturo in grado di dare spessore al tutto con la sua recitazione incisiva che racconta verità profondamente interiorizzate dalla sua cosciente esperienza di palcoma sempre fresca e genuina. Tra loro e con loro vari cambi di personaggi, per nulla scontati, interpretazioni d’identità simpatiche, sfiziose, intime in grado di sfondare con buon risultato la quarta parete e riempire tutto il teatro.
Le canzoni, forse da snellire solo in qualche passaggio, con le musiche di Salvatore Pisano, Giuseppe D’ario e Gaetano Fierro sono belle ed orecchiabili sino al punto di essere memorizzate già dal primo ascolto, la scenografica articolata in semplicità è funzionale all’ identificazione di spazi irreali, i costumi simpaticamente elaborati danno una forte dimensione onirica, le luci sono ben disegnate e seguono l’andamento della pièce sottolineandone adeguatamenteogni passaggio.
Finalmente un successo da vedere assolutamente non appena sarà riproposto, SAKKETI IN RIVOLTA di Antonio Diana.
SAKKETTI IN RIVOLTA eco ed eco balle... dalla terra dei fuochi Madrearte Autore e regista: Antonio Diana Interpreti: Nino Bruno, Antonio Diana, Viviana Cangiano e la partecipazione di Pippo Cangiano Musiche originali: Salvatore Pisano, Giuseppe D'ario, Gaetano Ferro
SAKKETTI IN RIVOLTA va in scena al TEATRO MILLELIRE per la festa di fine anno 31 Dicembre 2014