Sale la voglia di pesce in casa e sale, per la precisione, fino all’Himalaya….
Ieri, quando mia moglie mi ha telefonato per chiedermi se aspettavo qualche pacco, ho visualizzato immediatamente cosa avremmo mangiato il giorno dopo e dentro di me ha iniziato a farsi sentire una vocina che, insistentemente, ripeteva il ritornello “sale la voglia di pesce”, caldo, freddo, cotto o crudo ma, comunque pesce!!!!
Del resto, nel surgelatore c’erano degli ottimi gamberoni argentini, salmone e tonno che attendevano solo di sapere in che veste sarebbero arrivati a tavola ed io avevo già in mente come combinarli e come utilizzare il contenuto “misterioso” che Anna aveva ritirato e parcheggiato in attesa del mio ritorno.
Tornato a casa, elusivo nelle risposte, mi sono limitato ad aprire il cassetto del surgelatore ed estrarre la cena del giorno dopo e mia moglie ha capito cosa avrebbe mangiato ma non come avrei cucinato il tutto, le scatole sono rimaste sigillate per tutta la notte ed il giorno dopo, fino al mio rientro dal lavoro.
Ed ecco che al ritorno a casa, sale la voglia di pesce, tanto quanto quella di aprire i pacchi ed estrarre questi nuovi strumenti che entrano a far parte del mio materiale da cucina, con basi che ne permetto il servizio in tavola e la capacità di assorbire e rilasciare sia le basse che le alte temperature: Le mie nuove lastre di sale dell’Himalaya.
Ecco che Anna, che fino ad oggi ha visto il rosa campeggiare in una lampada che abbiamo in camera da letto, ha potuto apprezzare lo stesso colore anche a tavola ed io ho potuto dedicarmi a qualche composizione sfiziosa con abbinamenti particolari, utilizzando spezie ed elementi diversi dalla routine.
Una lastra a raffreddare in un cassetto del congelatore e le tre più piccole a scaldare in forno, banco della cucina pieno di ciotole, taglieri e coltelli pronti ed ecco che la temperatura cresce e la voglia di stupire … sale!!!!!!