Il giro di affari stimato dagli investigatori è di circa 150mila euro al mese.
A quanto accertato dagli investigatori, le donne venivano costrette con violenza a prostituirsi e in caso di rifiuto venivano minacciate. In un caso è stato accertato che alla donna era stata anche paventata l'uccisione di parenti in Cina.
Le accuse sono di aver costituito una presunta associazione per delinquere composta dal almeno quattro articolazioni operative nelle città di Brindisi, Lecce, Gallipoli e Taranto, finalizzata al favoreggiamento, all' induzione e allo sfruttamento della prostituzione di ragazze di nazionalità cinese