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Piazza Sant’Oronzo Lecce
Il Salento è Storia con i suoi numerosi insediamenti preistorici, dalle grotte marine sparpagliate lungo la costa, ai menhir e i dolmen disseminati nelle campagne salentine; è Arte con il suo ridondante Barocco Leccese, con le sue torri d’avvistamento cinquecentesche, con i suoi castelli medievali; è Culto nei luoghi sacri dedicati alla preghiera e alla fede come le cripte paleocristiane e rupestri o le svariate chiese costruite nel corso dei secoli secondo i diversi stili, e ancora nei santuari o negli antichi affreschi.
Il Salento è Mare e Natura con i suoi meravigliosi litorali rocciosi e sabbiosi, le sue acque azzurre e cristalline, le pinete costiere e le terre desolate; è Gastronomia con i suoi sapori genuini e tradizionali.
La penisola salentina si protrae per più di 150 km tra i due mari, Adriatico e Ionio, con le sue coste estremamente differenti ma altrettanto spettacolari.
Litoranea Otranto – Santa Cesarea Terme
Il litorale adriatico fino ad Otranto è prevalentemente sabbioso; da qui in poi invece diventa roccioso, in molti punti a picco sul mare regalando scorci indiscutibilmente suggestivi ed emozionanti, dove le rocce degli scogli padroneggiano e la natura diventa arida e solitaria.
La costa ionica è, al contrario, bassa con spiagge lunghe e bianche, disseminata di lidi balneari e strutture ricettive, meta turistica e di vita mondana.
Capoluogo del Salento è l’affascinante Lecce, dall’aspetto nobile e raffinato, che racchiude tra i suoi vicoli stretti, tra le chiese, i monumenti e i palazzi, la ricchezza e il prestigio di una storia millenaria. Segnata in modo definitivo dall’architettura del Barocco Leccese, che gli ha conferito il soprannome di “Firenze del Sud”, Lecce offre un patrimonio artistico e culturale di incomparabile bellezza.
Cuore della Lecce antica, nonchè punto di partenza per una visita nel centro storico, è Piazza Sant’Oronzo, dove s’innalza con i suoi 29 metri l’omonima colonna. Voluta nel 1660 per ringraziare il santo patrono che aveva protetto la città dalla peste che stava dilagando nei dintorni, la colonna di Sant’Oronzo fu costruita in marmo cipollino africano, ricavato da una delle colonne romane che terminavano la Via Appia a Brindisi.
Di fronte alla statua, ecco il Sedile, importante testimonianza veneziana, dalla caratteristica forma ad archi ogivali nella parte superiore e con loggia a 3 archetti nella parte inferiore. Utilizzata nel corso dei decenni come sede del Municipio, del Museo Civico, della Guardia Nazionale, oggi ospita mostre d’arte ed esposizioni. Accanto al Sedile sorge la chiesetta di San Marco, costruita nel 1543 per volere dei veneziani che desideravano un luogo di culto in cui celebrare i loro riti religiosi.
Resti dell’antica Lupiae in Piazza Sant’Oronzo a Lecce
Sulla stessa piazza si trovano anche i resti dell’antica Lupiae, la città fondata dai Romani dal I al II secolo d.C. Qui si può ammirare l’Anfiteatro Romano, che poteva ospitare circa 25.000 spettatori, e riportato alla luce solo per un terzo; la parte restante, infatti, rimane ancora celata sotto la piazza. Risalente alla stessa epoca, il Teatro Romano sorge a pochi passi da Piazza S. Oronzo e ricorda fortemente la struttura architettonica dell’Anfiteatro in forma più piccola ma elegante.
Basilica di Santa Croce a Lecce
Percorrendo Via Umberto I, si raggiunge in breve la Basilica di Santa Croce, simbolo della città, tripudio del Barocco Leccese, con i suoi ornamenti e le sculture sapientemente intagliate. Iniziata nel 1353 fu terminata soltanto 3 secoli dopo, testimoniando nel suo complesso le varie differenze stilistiche che si sono succedute, benchè ben amalgamate tra loro.
Sulla facciata principale troviamo, infatti, elementi tipici del Rinascimento del ’500, ma anche decorazioni decisamente barocche: divisa in tre piani, la facciata, nel primo ordine, è caratterizzata dal portale maggiore incorniciato da due coppie di colonne corinzie, due portali laterali e sei alte colonne collegate da archetti circolari. Sculture e cariatidi simboliche sostengono la balaustra centrale decorata da 13 putti che mantengono la corona, simbolo del potere temporale, e la tiara di quello spirituale. Al centro della facciata spicca il rosone romanico con ornamenti di foglie di alloro e bacche.
L’interno a croce latina, originariamente a cinque navate, le cui più esterne sono state poi assorbite dalle 7 cappelle create nel ’700, è caratterizzato da un sontuoso soffitto dorato a cassettoni in legno nella navata centrale, e da volte a crociera nelle navate laterali. Le possenti colonne di calcare brecciforme, in stile corinzio, hanno decorazioni di frutta, fiori ed angeli al posto delle classiche foglie di acanto. Da ammirare l’altare maggiore e la cupola.
L’interno della basilica ospita ben 16 altari riccamente decorati, molti dei quali in stile barocco e collocati lungo le navate laterali.
Accanto alla Basilica a formare un unico complesso architettonico, ecco il Palazzo dei Celestini, attualmente sede della Prefettura e della Provincia.
L’edificio, adibito per 3 secoli a Convento dei Padri Celestini; presenta una decorazione bugnata con lesene, loggette, finestre con cornici e un fregio composto da scudi araldici.
Il Duomo di Lecce
Centro religioso della città è certamente Piazza Duomo, sulla quale si affacciano monumenti importanti come il Duomo, i palazzi del Vescovado, del Seminario e il Campanile.
ll Duomo presenta ben due ingressi: una sfarzosa facciata seicentesca che accoglie i visitatori sulla piazza, caratterizzata dalla statua di S.Oronzo che si trova nella trabeazione in alto tra le statue di San Fortunato e San Giusto, e poi la facciata principale, posta sul lato destro con linee più semplici e decorata dalle statue di San Gennaro, San Ludovico da Tolosa, San Pietro e San Paolo.
L’interno della cattedrale è a croce latina con tre navate suddivise da pilastri e semicolonne, e decorato da dodici altari. Un magnifico soffitto ligneo a lacunari, finemente intagliato e dorato, domina sulla navata centrale e il transetto. Risalente al 1685, racchiude le tele di Giuseppe da Brindisi raffiguranti le storie di S. Oronzo, la Predicazione, la Protezione dalla Peste e il Martirio. Di notevole rilevanza l’altare maggiore in marmo e bronzo dedicato alla Maria Assunta, con il grande quadro al centro. Il Duomo custodisce anche una cripta medievale, forse in parte appartenente all’antico Duomo, fu certamente ingrandita e rimaneggiata nei secoli successivi conservandone nel complesso i vari stili.
Palazzo Vescovile in Piazza Duomo
Accanto al Duomo, vi è l’elegante Palazzo Vescovile, con il suo loggiato e l’orologio del 1761, uno tra i più antichi della città di Lecce. A seguire il Seminario, realizzato all’inizio del 1700 da Giuseppe Cino, si presenta con una facciata sobria e bugnata, adornata da file di finestre incorniciate da decorazioni barocche rinascimentali. Da citare il pozzo barocco decorato con tralci d’acanto, grappoli d’uva, putti e festoni, collocato al centro del porticato, anch’esso opera del Cino.
Infine, ma non per importanza, svetta dall’alto dei suoi 68 metri, il Campanile del Duomo. Tra i più alti d’Europa, il Campanile si eleva per quattro piani con monofore e balaustre in pietra leccese e una cupola finale maiolicata sovrastata dalla statua in ferro con l’immagine di Sant’Oronzo.
Nel centro storico di Lecce ci s’imbatte in numerose chiese, testimonianza del fascino e del valore di questa bellissima città d’arte: da ricordare la chiesa di Santa Chiara, la chiesa del Rosario, la chiesa del Gesù, la chesa di S. Matteo, e quella di S.S. Niccolò e Cataldo.
Nelle immediate vicinanze del centro, non distante da Piazza S.Oronzo, si trova il Castello di Carlo V, risalente alla metà del 1500.
Si tratta di uno dei migliori esempi di architettura militare costruiti in Puglia; di forma quadrangolare, è fortificato sui quattro angoli da possenti bastioni, e presenta due porte d’ingresso monumentali, una rivolta verso la città vecchia, l’altra verso la campagna, sulle quali sono ancora evidenti le feritoie per il passaggio delle catene e degli assi per il sollevamento del ponte levatoio. Attualmente il Castello viene utilizzato per mostre, eventi e manifestazioni culturali.
Infine, all’ingresso o all’uscita della città s’incontrano le 3 antiche porte: Porta Napoli o arco di Trionfo, voluta nel 1548 dall’imperatore Carlo V, Porta Rudiae, in periferia, sita nel punto in cui un tempo sorgeva l’antica città di Rudiae, di origine messapica da cui prende il nome, e infine Porta S.Biagio, in stile barocco, edificata probabilmente su una torre già preesistente nel XVIII secolo per volontà del governatore Tommaso Ruffo.
La litoranea che collega Lecce ad Otranto, passa per le località turistiche di San Cataldo, San Foca e Torre dell’Orso, quest’ultima nota per il suo mare cristallino e la pineta lussurreggiante a due passi dalla lunghissima baia. Prima di arrivare ad Otranto si possono ammirare i Laghi Alimini (grande e piccolo), d’acqua salmastra, che giacciono paralleli alla costa, e sono diventati oasi di protezione faunistica, luogo di di vegetazione palustre e di sosta degli uccelli migratori.
Otranto, anticamente chiamata Hydruntum (dal fiumicello Idro ch sfocia nel porto), è una delle cittadine più vivaci e pittoresche della provincia di Lecce.
Non si può non restare ammaliati dall’incantevole centro storico, dal mito della sua storia e dalle sue bellezza naturali.
Monumento simbolo della città è la Cattedrale, ricca di influenze orientali nell’architettura e nelle decorazioni; magnifica è la Cappella dei Martiri, che custodisce in sette grandi armadi di vetro, le reliquie degli 800 martiri massacrati dai Turchi di Maometto II nel 1480, perchè non vollero rinnegare la loro religione e convertirsi. Sulla facciata a doppio spiovente spiccano il portale barocco con un rosone a 16 raggi del tardo-gotico che rimanda ad alcune caratteristiche romaniche.
L’interno a 3 navate a croce latina è decorato da un soffitto ligneo a cassettoni dorati di stile moresco, che nasconde l’originale tetto a capriate. Di pregevole interesse è il pavimento a mosaico, opera del monaco Pantaleone, che nei suoi 800 mq di superficie, raffigura L’Albero della Vita, oltre che temi biblici quali Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre, il Diluvio universale, la Costruzione dell’Arca di Noè. Sotto il Duomo, è mantenuta nel suo aspetto originale la Cripta. Il nucleo storico di Otranto è ben definito e curato, chiuso nella cinta muraria che si affaccia sul porto. Qui si può visitare anche il Castello, voluto da Ferdinando d’Aragona nel 1485, a pianta quadrata con torrioni cilindrici agli angoli e tradizionale fossato.
Mare di Otranto
Punta Palascia è l’estremità più orientale d’Italia, qui infatti sono soltanto 70 i km di distanza da Capo Linguetta in Albania.
Nelle giornate limpide è possibile anche intravedere le montagne e le coste albanesi.
Proseguendo il tragitto, s’incontra Porto Badisco, profonda insenatura dove Virgilio collocò il mitico approdo di Enea; da segnalare qui le Grotte dei Cervi, uno dei più importanti insediamenti preistorici d’Europa.
E ancora Santa Cesarea Terme, rinomata per le sue acque termali sulfuree, dal cui belvedere si può ammirare uno degli scenari più belli del Salento: lo sguardo si può perdere nell’infinito panorama del mare, nel verde della macchia mediterranea che si tuffa sulla scogliera, nelle belle ville moresche che colorano il paesaggio.
Santa Cesarea Terme
In particolare, Villa Sticchi risalente ai primi del ’900, si sviluppa su due piani con doppia rampa di scale che conduce alla grande loggia, e da un porticato che corre lungo i tre lati dell’edificio con archi poggianti su colonne tortili. Splendida si staglia la grande cupola, realizzata con intonaci riflettenti e disegni geometrici, secondo lo stile islamico arabeggiante.
A metà strada tra Otranto e Leuca, Castro marina accoglie i visitatori con acque trasparenti e una storia millenaria, preziosamente custodita nella bellissima Grotta della Zinzulusa. Lunga circa 150 metri, e adornata da un gran numero di stalattiti e stalagmiti, conserva numerosi tesori cosiddetti “fossili viventi”, che sopravvivono nel fiume carsico che scorre sul fondo della grotta.
Grotta della Zinzulusa a Castro marina
Qui si può anche effettuare un giro in barca per entrare ed ammirare le numerose cavità marine incastonate nella costa e godersi un momento di relax.
Natura selvaggia e quasi incontaminata è quella in cui ci s’imbatte fino a Santa Maria di Leuca, estremo tacco d’Italia, punto in cui s’incrociano il mare Adriatico e lo Ionio.
Nota località balneare, per il mare limpido e la costa frastagliata di insenature e grotte, Leuca è famosa anche per il turismo religioso legato al pellegrinaggio al Santuario De Finibus Terrae, luogo di culto cristiano già ai tempi di San Pietro che qui venne a visitare l’allora tempio della dea Minerva. Sul promontorio accanto alla basilica s’innalza anche uno dei più importanti fari d’Italia, alto circa 48 metri.
Santuario De Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca
Nelle vicinanze la scalinata e la colonna romana monolitica, che segnano la fine dell’Acquedotto Pugliese che, terminando a Leuca, sfocia in mare. Dal piazzale antistante la basilica, si apre uno splendido scenario sulla cittadina sottostante e sulle acque.
Luogo ideale per trascorrere una vacanza all’insegna della natura, della storia, della cultura e della gastronomia, il Salento conduce il visitatore lungo una terra baciata dal sole e dal mare, in un viaggio ricco di emozioni!
Valeria Dicarlo