Salerno: un Polo Mediterraneo per la formazione tecnico professionale

Creato il 31 marzo 2014 da Yellowflate @yellowflate

Salerno, Un Polo mediterraneo per la formazione tecnico-professionale nel settore del turismo dei beni e delle attività culturali. E’ quello presentato nei giorni scorsi, a Salerno, alla Camera di commercio. Il Polo formerà profili professionali in grado di rispondere alle esigenze del comparto turistico campano. “Un contributo strategico per uno sviluppo realmente competitivo -si legge in una nota- del settore e per la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale della Regione”.

“La Campania è la prima realtà in Italia -si legge ancora- a istituire poli formativi tecnico-professionali in grado di offrire un percorso didattico qualificato, teorico e pratico, a giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, nelle diverse filiere produttive. Un’attività di istruzione e formazione professionale, integrata, per rispondere alle esigenze del sistema produttivo della Campania”.

“Il Polo mediterraneo che opererà nella filiera produttiva del turismo e dei beni culturali (beni ambientali, paesaggistici, monumentali e museali, della cultura musicale e letteraria) -continua la nota- vuole mettere in valore l’immenso patrimonio turistico della Campania attraverso un progetto che coinvolge importanti aziende del settore regionale. Gli allievi del polo avranno la possibilità di effettuare una formazione in aula, in azienda e con stage all’estero”.

Il Polo si pone quindi l’obiettivo primario di creare figure professionali altamente competitive da inserire nel sistema produttivo campano, promuovendo e valorizzando contestualmente il turismo e i beni culturali della Regione, a livello nazionale e transnazionale, con ricadute economiche e occupazionali importanti.

Il Polo mediterraneo è stato condiviso e progettato attraverso il contributo di tutti i partner coinvolti, tra gli altri, istituti tecnici e professionali di Napoli e Salerno, l’università di Salerno e l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il Centro universitario dei Beni Culturali di Ravello, l’ente di formazione e le aziende. (ANSA)



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