Salinagrande: tra lager e apartheid

Creato il 05 gennaio 2013 da Strippi
Foto tratta dal sito alfemminile.com
Il CARA (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) è una struttura con il compito istituzionale di ricevere e ospitare gli stranieri privi di documento di riconoscimento che fanno richiesta di asilo nel nostro Paese.
Una di queste strutture sorge a Salinagrande, a 6 km da Trapani.
Ogni giorno sono molti gli extracomunitari che partono dalla periferia trapanese per recarsi in questo centro, andando a sommarsi al già cospicuo numero di cittadini che prendono i mezzi per spostarsi.
Risultato: bus sovraffollati e lamentele a go go.
E qui si inserisce il genio, è il momento in cui il campione sfodera il suo colpo migliore.
Una persona normale suggerirebbe di aumentare il numero dei mezzi pubblici, per garantire a tutti di viaggiare in condizioni ottimali.
Troppo semplice e anche un pò banale.
Almeno secondo Andrea Vassallo, consigliere comunale socialista, autore di una proposta shock, o forse soltanto sciocc-a.
Creiamo due linee, una per i bianchi e una dedicata ai neri (dedicata.... sembra quasi una gentilezza, una premura) e la linea "nera" deve essere sottoposta al controllo della polizia, per scongiurare pericoli di ordine pubblico che potrebbero malauguratamente verificarsi.(1)
Dopo la guerra anche l'apartheid diventa preventiva.
Già un anno fa le luci della cronaca si erano accese sul centro di Salinagrande, illuminandone la "tolleranza" e il "rispetto" per gli ospiti della struttura.
Il 26 Novembre 2011 Cecilia Wilkstrom, eurodeputata svedese, denunciò le pessime condizioni in cui vivevano gli extracomunitari ospitati: niente acqua calda nelle docce, niente porte dei bagni, sovraffollamento dei dormitori, ecc... Insomma usando le parole di Rosario Crocetta- all'epoca eurodeputato e ora presidente della Regione Siciliana- "il CARA di Salinagrande è un vero e proprio lager". (2)
Un comune serio, dopo queste accuse, farebbe di tutto per pulirsi l'immagine, per cercare di diventare un faro dell'uguaglianza e del rispetto dei diritti.
Ma la serietà ha abbandonato le stanze politiche da troppo tempo e ci tocca assistere a penosi spettacoli di razzismo istituzionale travestiti da allarme criminalità, mentre lo Stato, come sempre, o tace o si gira dall'altra parte.
Fonti:
1)Comunicato Stampa del Comune di Trapani
2)l'articolo di Repubblica

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