Salita.

Creato il 15 febbraio 2016 da Scurapina

L’unico problema quando si decide di scendere fino al paese giù, quasi in fondo alla valle, è che poi si deve risalire, la salita è piuttosto breve, ma ripida e, se non si è allenati (come me tutto sommato), taglia le gambe.

Se poi comincia a nevicare e bisogna allungare il passo la salita sembra non finire mai, ma poi finisce (tutto finisce prima o poi), la strada spiana e la fatica scompare come per magia.

E’ da tanto tempo che non tornavo quassù, fra le mie montagne, e i muscoli delle mie gambe hanno perso l’abitudine alla salita, eppure ho percorso quella strada tante volte, anzi l’abbiamo percorsa insieme, tu ed io, e forse, dovendo adeguare il mio passo al tuo incedere incerto e faticoso, non facevo fatica.

O forse ero un po’ più giovane, o forse ero più felice.

Adesso cammino da sola per queste salite e non ricordo più come si fa a regolare il passo, e il cuore sembra più pesante, ma non si tratta dello sforzo, si tratta del vuoto che riempie il cuore come un macigno.

E’ tra queste montagne che ti sento più vicino.

E’ tra queste montagne che manchi di più.