Salone del libro usato 2012 – Missione compiuta

Creato il 09 dicembre 2012 da Messersottile @messersottile

Rieccomi dopo una lunga assenza. Interrompo il silenzio per un breve resoconto del lauto bottino che ho conquistato al VIII edizione del Salone del Libro Usato di Milano. Il salone si svolge ogni anno nel fine settimana di Sant’Ambrogio e la sua presenza è parzialmente oscurata dalla fiera dell’artigianato (questo per me è un pregio perché il salone del libro è sempre poco affollato).

Sarà la crisi, ma quest’anno si facevano davvero ottimi affari. La maggior parte dei volumi che hanno riempito i nostri zaini (e una borsa aggiuntiva) avevano prezzi tra 1 e 3 euro.

Andiamo con ordine: parto subito scattante con un’infornata di volumetti di “letteratura di immaginazione”. L’enorme mole di Urania presenti mi disorienta e decido di concentrarmi su fantasy e affini, puntando su nomi noti per non sbagliare. Mi sono accaparrato: “Le pietre di Nomuru” di Sprague de Camp e signora (Urania), “Siamo tutti soli” di Leiber e “Crociata spaziale” di Vance (Fantapocket) e “Taz” di K.Robeson. Confesso di non conoscere l’ultimo autore, ma questo solitario volumetto della serie Urania presenta Doc Savage ha attratto la mia attenzione, complice un post di Plutonia Experiment di qualche settimana fa.

Mentre faccio incetta di volumi scontati conduco una rapida indagine di mercato sulla Fantacollana Nord, scoprendo che questi volumi sono una specie di bene rifugio: non c’è verso di portarli a casa a prezzi stracciati. Riesco comunque ad acquistare tre libri a 10€ ciascuno e così facendo completo il quartetto dei volumi d’esordio della Fantacollana. Perché proprio i primi quattro? Semplice, devo fare i compiti nelle vacanze di Natale per farmi trovare pronto all’appuntamento con la nuova rubrica di Strategie Evolutive.

Dopo la scorpacciata di narrativa, mi getto sui libri di cucina. Lascio gli occhi su un paio di edizioni d’epoca dei libri di Mrs. Beeton e ripiego su due ricettari italiani anni ’70, un saggio di storia della gastronomia e un manuale di cocktail inglese del 1948. Anche qui, prezzi decisamente abbordabili.

Per chiudere, non ci facciamo mancare una bella infornata di libri scientifici: un manuale Hoepli di chimica delle sostanze coloranti che viene via inaspettatamente a metà prezzo, un libricino di analisi chimica quantitativa del 1934 pagato praticamente niente e gran finale con una cinquina di libri a tre euro ciascuno: si va da un corso di chimica analitica del 1932 firmato Giulio Natta alla trattazione sull’esistenza del neutrone di Irène Curie e Frederic Joliot, sempre del 1932.

Morale della favola, dopo un anno di acquisti quasi esclusivamente in digitale, ho fatto il pieno di libri cartacei e per Natale mi dovrò comprare una nuova libreria.


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