Salone di Ginevra 2014: gruppo BMW
Questa, inoltre, non è una MINI station wagon: l’accesso al baule è caratterizzato da due pannelli di coda incernierati lateralmente, come accade nei furgoni, e le dimensioni mal si combinano con il nome del marchio. La crescita di ingombro è, infatti, notevole con 4.22m di lunghezza e 1.84m di larghezza (rispettivamente +26 e +17cm rispetto al modello uscente) tuttavia è possibile che questi particolari facciano ancora parte della sfera del concept, quindi prima mi gridare allo scandalo bisogna aspettare proporzioni più vicine a quelle dell’auto definitiva.
Introducendoci nello stand BMW vero e proprio l’attenzione è subito catturata dalla M235i. La seconda generazione di Serie 1 aveva fatto discutere per il design, ma questa coupe derivata dallo stesso telaio è inattaccabile: sin dal primo sguardo si capisce che si ha a che fare con una macchina seria. Leggendo le caratteristiche tecniche, poi, si ha la prova definitiva: il 3 litri 6 cilindri turbo eroga 326 CV e 450 Nm garantendo prestazioni a prezzo di costo. Difatti questa vettura è, probabilmente, quella che offre il miglior rapporto tra prezzo e prestazioni sul listino del nuovo, grazie ad una cura a tutto tondo che fa da freni maggiorati con pinze a pistoni contrapposti per giungere all’assetto specifico.
Tornando invece agli scandali, la Serie 2 Active Tourer da ottimi motivi ai puristi per scaldarsi. Quest’auto non ha niente a che spartire con la fascinosa coupe con cui condivide la sigla: nasce dalla piattaforma UKL, ovvero il nuovo telaio modulare per le medio/piccole. Se avete già sentito questo acronimo è perché lo stesso da vita alle nuove MINI, infatti questa è la prima BMW a trazione anteriore della storia. Nonostante questo, con il 2.0l turbo da 231 CV la piccola monovolume bavarese elargisce prestazioni degne del marchio che porta, unite ad una versatilità sconosciuta a qualunque altro segmento.
L’ultima rivelazione è stata la Serie 4 Gran Coupè che segue la scia delle coupe a 4 porte tanto apprezzata ultimamente. L’interpretazione è magistrale, ricalcando la sorella maggiore Serie 6 e garantendo il confort sportivo che ogni Granturismo dovrebbe avere, con una linea sinuosa e affascinante. Nonostante questo gli occhi di tutti erano solo sulla coppia M3/M4 che restano la punta di diamante della produzione BMW, nonché unico grande sogno di chiunque sia affezionato al marchio.