Boselli si avvale con particolare perizia di un espediente letterario dei film, utilizzato con economie anche più stringenti nei telefilm: quello del prologo. L’autore si serve dell’inserimento di un prologo all’inizio della storia per regalare all’avventura una ricca enfasi dalla quale, nella maggior parte dei casi, i diretti protagonisti sono esclusi. Nel momento del prologo l’azione è lentissima, il tempo-spazio è pressoché sospeso, incentrato in un luogo o su un elemento particolare dotato di particolare fascino o inquietudine, in attesa dell’evento travolgente (pauroso, orrorifico o violento) che darà origine all’azione vera e propria e che trascinerà il lettore e i protagonisti nel vortice degli accadimenti.
L’occhio del ciclone del prologo di questa avventura di Tex, che stiamo per raccontarvi, è in Arizona, sul Salt River Canyon, dove staziona pigramente il traghetto del vecchio Buzz. Ci soffermiamo su tali particolari perché abbiamo percepito, in queste pagine introduttive, un’altissima tonalità della modalità espressive di Boselli cui tiene perfettamente testa il tratto di Stefano Andreucci. Gli scenari sono tratteggiati con un’attenzione ai particolari anche minimi che va dagli stecchi rinsecchiti dei rami sino alle rughe dei singoli personaggi.
Purtroppo lo spessore narrativo che aveva intriso la prima parte dell’avventura (coincidente con il primo albo: “Salt River“) si perde nella parte che si dipana nell’albo “Una donna in ostaggio“. La svolta è costituita dal personaggio di Sarah Wyatt, elemento che dapprima si presenta di grande originalità e suscita ottimo interesse: molto bella, tratti gentili ma autorevoli, carnagione chiara, chioma ramata (che diviene bionda nel secondo albo),
Mentre il lettore dotato di intuito appena normale capisce subito in quale razza di traditrice si sia imbattuto il povero Kit, questi, evidentemente oramai cotto dalla fattezze della sedicente dottoressa, ripresosi dal colpo, concede tutte le attenuanti alla sua bella e si ostina a credere alla storia, fatta propalare da Sarah medesima, che lei stessa sia ostaggio dei banditi. Sino a quando, decine e decine di pagine dopo, una seconda botta, sempre con il calcio della pistola, non toglie a Kit, oltre che la temporanea coscienza, anche tutte le illusioni sulla buone intenzioni della Wyatt.
Il repentino isterilirsi di una figura dalle grande potenzialità come quella di Sarah nello stereotipo tipo della spia ingannatrice e moglie del capo banda Jack Curtiss, delude e non convince del tutto.
Come aggravante dello sceneggiatore c’è il fatto che il colpo di scena del tradimento, che pure poteva essere di qualche interesse, non sia stato preparato con sufficiente cura. La vera natura di Sarah emerge troppo repentinamente e distrugge quell’alone affascinante che nelle prime tavole aveva aleggiato sulle sue sembianze.
Egualmente, tutti gli spunti che ci avevano piacevolmente sorpresi nella prima parte dell’albo verranno ricondotti verso l’unico versante della caccia spietata di Tex e Carson al bandito Curtiss e sui tentativi di quest’ultimo di sottrarsi alla cattura.
Del tratto di Stefano Andreucci si è già detto. Esordisce con alcune tavole di altissima definizione. Genera linee infinite produttrici di ritratti dettagliatissimi, evidenzia personaggi che non si staccheranno tanto facilmente dagli occhi e dalla mente del lettore. Egualmente la definizione degli scenari è di altissimo livello. Quello che si nota è però una certa discontinuità della prova. Ribadisco: le tavole iniziali sono inappuntabili. Non è così per numerose parti del secondo albo, quando la linea perde i dettagli e diviene confusa e arzigogolata. In alcune soluzioni il dettaglio svanisce a favore di una veloce silhouette, sommariamente delineata. A volte si hanno spiacevoli sensazioni, come se l’autore sia stato forzato a concludere in fretta il lavoro a scapito dell’accuratezza (ma queste cose non succedono in casa Boneli, o no?). Sicuramente l’opera è stata lavorata in fasi diverse e probabilmente distanti nel tempo; solo così si può spiegare come a vignette tanto dettagliate da sembrare quasi degli intarsi perfetti, si contrappongano confusi gomitoli di linee frettolosamente dipanate.
Abbiamo parlato di:
Tex #627 – Salt River/Tex#628 – Una donna in ostaggio
Mauro Boselli, Stefano Andreucci
Sergio Bonelli Editore, gennaio/febbraio 2013
114 pagine, brossurati, bianco e nero – 2,90€
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