Quando all’appello del silente pensieroio cito il ricordo dei giorni passati,sospiro l’assenza di molte cose bramatee a vecchie pene lamento lo spreco della mia vita:allora, pur non avvezzi, sento inondarsi gli occhiper gli amici sepolti nella notte eterna della morte,e piango di nuovo pene d’amor perdute,e soffro lo stacco di tante immagini scomparse:allora mi affliggo per sventure ormai trascorse,e, di dolore in dolore, tristemente ripassol’infelice conto delle sofferenze già sofferteche ancora pago come non avessi mai pagato.Ma se in quel momento io penso a te, amico caro,ogni perdita è compensata e ogni dolor ha fine.
Sì, alla fine, davvero, ogni perdita è compensata e ogni dolorha fine, così come dalla disperazione più buia può sempresorgere la stella di una speranza, benché lontana e tremolante.Jessie ce lo ha insegnato.
(da Paolo Ciampi, Miss Uragano. La donna che fece l'Italia, Romano editore)