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Salute delle donne in Africa /Pratica ridotta delle mutilazioni genitali secondo l'ultimo Rapporto ONU

Creato il 08 febbraio 2012 da Marianna06

Mutilazioni genitali femminili

 

In occasione della "Giornata mondiale per la Tolleranza Zero", un Rapporto ONU ci comunica una notizia molto positiva.

Grazie all'impegno di un programma di educazione alla salute ,voluto sia dalle Nazioni Unite  e accettato in contemporanea dagli stessi governi dei Paesi dell'Africa subsahariana,  si è ridotta di molto la pratica dell'escissione  per la popolazione femminile di età adolescenziale e preadolescenziale in quei contesti.

Il programma era partito nel 2008 e, nell'arco di tre anni completi, secondo i dati ONU, oltre 8000 comunità hanno abbandonato definitivamente tale pratica.

Solo nel corso del 2011 così a non praticare più mutilazioni genitali femminili sono state ben duemila comunità.

Naturalmente il programma di educazione sanitaria prosegue con il coinvolgimento anche di leader religiosi (musulmani) e di leader di comunità,  quelli legati alle credenze tradizionali, che in Africa, in alcune zone, permangono.

Si calcola  tuttavia che sono  ancora in ballo almeno altre 18 mila comunità da educare ma le aspettative, a detta di chi ci lavora, sono più che  positive.

L'adesione , specie  quella delle donne ovviamente , è stata massiccia.

Sappiamo tutti che quella delle mutilazioni genitali è una pratica disumana, che crea grandi sofferenze e sopratutto assenza di piacere nelle giovani donne al momento dell'atto sessuale.

Per non parlare poi delle complicazioni che può comportare sul piano della salute in senso stretto quando gli ambienti, dove l'intervento avviene, lascia notevolmente a desiderare per scarsa igiene.

L'Africa, che guarda al domani ,e la sua popolazione giovanile odierna, femmine e maschi insieme, desiderano vivere la loro sessualità normalmente come tutti i loro coetanei nel mondo.

Desiderano liberarsi, e al più presto, di certe discutibili tradizioni ,che non hanno più ragion d'essere e, al contempo, salvaguardare la propria salute.

Se qualche resistenza s'incontra è purtroppo nei villaggi un po' isolati .

 Sopratutto per l'autorevolezza di cui godono le generazioni anziane.

Ma anche qui la sfida è molto motivante e il desiderio di superare l'ostacolo,  per chi lavora al programma, è notevole.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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