Salvare la Mamma!

Creato il 07 dicembre 2012 da Pedroelrey

Solo l’altro ieri segnalavo quanto povera fosse la cultura del fumetto nel nostro Paese e come fosse desolante l’assenza di comics di attualità , ricchi di contenuti umoristici, politici o culturali.

Una delle poche realtà esistenti è «Mamma!», mensile nato nel settembre 2009  dalle ceneri di «Paparazzin», il paginone satirico di «Liberazione», quotidiano poi, come noto, chiuso a gennaio di quest’anno.

«Mamma!», rivista cartacea con inevitabile estensione Web, sceglie la satira a fumetti per informare in maniera non convenzionale, formula ibrida che permette di fare informazione nel rigore dell’inchiesta giornalistica documentata ma con la libertà che la satira consente come richiamato dal pay off della testata: “Se ci leggi è giornalismo. Se ci quereli è satira”.

Mamma! E’ il grido del disperato un attimo prima di morire, ma e’ anche la prima parola del bambino un attimo dopo aver conquistato il potere di esprimersi, e in questa danza tra vita e morte, tra nascita e distruzione, tra speranza e porcherie del mondo, tra merda e pannamontata vogliamo creare una macedonia di allegria, incazzatura, riflessione profonda e rilassamento leggero, dove il testo e l’illustrazione si guardano e si parlano, diversi ma indispensabili l’uno all’altro come l’uomo e la donna, come scrivono nel manifesto di fondazione della rivista.

«Mamma!» e’ una rivista autoprodotta, fenomeno di microeditoria della quale tanto si discute, e diffusa solo su abbonamento, con punti stampa e redazioni decentrate il cui modello, nella sua artigianalità dovuta alla carenza di risorse economiche, è esempio virtuoso di crowdsoucing e concretizzazione del modello fotovoltaico tanto richiamato dall’amico Marco Dal Pozzo.

Rivista innovativa, unica nel suo genere, che ora rischia di chiudere per mancanza di risorse economiche, di fondi.

La campagna abbonamenti era partita all’inizio del 2012 con l’obiettivo minimo di 300 sottoscrizioni e restano 24 giorni e 16 ore, al momento della redazione di questo articolo, per non far fallire questo interessante progetto editoriale come visualizza il counter posto sotto l’header del sito web. Lo dice a chiare lettere, a suo modo, Carlo Giubitosa, co – fondatore della testata, che spiega: “Mancano 78 abbonati e ci salviamo. Leggete Mamma! senno’ mi costringete a cercare lavori da ingegnere”.

Le formule di abbonamento sono diverse e davvero alla portata di tutte le tasche partendo dai 15 € del “socio” sino ai 100 € di “eroe”, che oltre alla rivista dà diritto a ricevere un disegno originale di un autore di «Mamma!» e tutti i libri, passando per i 25 € di “abbonato” ed i 35 di “sostenitore”. Davvero poca cosa per non salvare la Mamma.

Se prima di decidere se fornire il vostro contributo a pluralismo e innovazione nell’informazione voleste verificare i conti della rivista, potete farlo qui ,dove sono pubblicati nella massima trasparenza costi e ricavi della rivista.


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