Salvatore Accardo per il Teatro dell’Opera

Creato il 19 ottobre 2014 da Nonzittitelarte

Uno dei più grandi violinisti al mondo, appena rientrato da una tournée in Cina, Salvatore Accardo,  accetta di parlare col Velino del licenziamento dei musicisti del teatro dell’Opera di Roma e dello stato più complessivo della musica in Italia. La sua amarezza è palpabile, la sua rabbia altrettanto forte. Invia attraverso la nostra agenzia un caloroso messaggio di solidarietà ai musicisti licenziati, e spera che le istituzioni più alte intervengano per dare una soluzione diversa a questa vicenda.

Maestro Accardo, ha ricevuto la notizia del licenziamento dei musicisti dell’Opera di Roma mentre era in tournee all’estero. Qual è la sua opinione sulla vicenda e soprattutto come è stata letta all’estero?

Credo che quanto è accaduto a Roma, col licenziamento di 182 musicisti nel teatro più prestigioso della nostra capitale, sia una cosa ignobile, non solo per la decisione scellerata di azzerare un’orchestra, ma anche perché ho sentito delle vere e proprie falsità per giustificare un atto indecente. Hanno fatto credere all’opinione pubblica che i soli responsabili di anni di cattiva gestione e dei buchi nel bilancio siano i musicisti dell’orchestra stabile. Pazzesco. Gli sprechi, in quel teatro, sono altrove, basta cercarli. Hanno fatto credere che i musicisti non lavorano e guadagnano molto. Altra falsità, e vi spiego perché. Le cosiddette indennità dei musicisti, sulle quali si è levata una specie di scandalo nazionale, vanno invece riportate nel loro esatto contesto. Si tratta di voci decisive nel ‘salario’ di un musicista di un’orchestra stabile come quella di Roma, perché permette di elevarlo a cifre più ‘normali’, e parliamo di 2.400 euro per le prime parti, ovvero per i primi violini, primo violoncello, ecc. Per i musicisti di fila, arrivare a 1.500 euro è una specie di miracolo. Ho letto che si è sollevata una sorta di scandalo sulla cosiddetta ‘indennità di umidità’. Quanta malafede e quanta ignoranza vedo in questa crociata. Forse pochi sanno che i musicisti usano strumenti di loro proprietà. Strumenti carissimi e sensibili, soprattutto al clima esterno. La delicatezza degli strumenti, di quelli a corda come di quelli a fiato, è tale che ogni sbalzo della temperatura può rovinarli, usurarli, definitivamente. Ecco spiegata la ‘indennità di umidità’. Non è un privilegio o un regalo, ma il giusto indennizzo per chi su quello strumento ha investito, in denaro e in legame affettivo”.

Nella conferenza stampa in cui è stata annunciata la decisione del licenziamento e il ricorso a soggetti esterni per l’allestimento dell’orchestra, si è detto che altrove, nel mondo, si “esternalizza”. È davvero così?

“Intanto, all’estero sono orripilati, e lo sottolineo, orripilati, dalla vicenda dell’Opera di Roma. I dirigenti dell’Opera di Roma hanno detto che queste procedure di ‘esternalizzazione’ le fanno ovunque? Ma queste cose non sono vere. In Germania, in Svizzera, in Francia, negli Stati Uniti a nessuno viene in mente di licenziare l’orchestra e di affidarsi a orchestre estemporanee. Loro vogliono la qualità, e sanno bene che la qualità ce l’hai solo…. leggi tutto l’articolo su www.ilvelino.it

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