Salvatore Giuliano - Francesco Rosi (1962)

Creato il 13 aprile 2015 da Lakehurst
(Id.)
Visto in DVD.

Dopo l'omicidio di Salvatore Giuliano viene ripercorsa brevemente la sua storia, gli uomini che lo circondavano, le indagini, i collegamenti.
Se fosse un regista dei giorni nostri (intendo dire, se fosse nato negli anni '70 e stesse realizzando ora questo film) Rosi avrebbe fatto un mockumentary. All'epoca invece l'idea del falso documentario non esisteva e Rosi fa qualcosa di diverso, qualcosa di più. Inizia dalla fine, ripercorre con lunghissimi flashback, riporta le indagini e mostra le scene di cui discutono il giudice e gli avvocati come fossero...beh dei flashback; gioca con le fotografie (tre direttori diversi per le tre situazioni del film, le indagini, le ricostruzioni, il cadavere del bandito); realizza situazioni verosimili nei luoghi in cui sono avvenuti con personaggi presi dalla strada.
La cosa realmente bella del film è che di Salvatore Giuliano ci si interessa poco (addirittura non lo si vede praticamente mai in viso), la sua morte è un pretesto per spiegare brevemente quanto successo fino a quel momento, mostrare un ambiente (splendide le parti dei carabinieri, di quello che pensavano di andare a fare e di quello che hanno trovato), la creazione di un sistema interconnesso di malavita e istituzioni.
A tutto questo poi si aggiungono scene obiettivamente ben realizzate; su tutte le parti Rosi sembra particolarmente efficace nelle scene di massa, quelle della strage di Portella della Ginestra e quelle dell'arresto di massa degli uomini di Montelepre.
Il difetto è un gusto per la lungaggine che asfissia tutto il film, soprattutto la seconda metà, il ritmo ne viene minato e così l'interesse.

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