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Salvatore Parolisi: senso di inferiorità e non tradimenti ad uccidere Melania Rea

Creato il 03 gennaio 2013 da Yellowflate @yellowflate
Salvatore Parolisi:  senso di inferiorità e non tradimenti ad uccidere Melania Rea

Foto Archivio

Perchè Salvatore Parolisi ha ucciso la giovane Melania? Era l’aprile 2011. Ora è stata resa nota la ricostruzione del Gip di Teramo, Marina Tommolini che sarebbe convinta l’omicidio sia stato «maturato nell’enorme frustrazione vissuta da Salvatore Parolisi nell’ambito di un rapporto divenuto impari per la figura ormai dominante di Melania»

Ben 67 pagine quelle dove il Giudice espone il suo punto di vista ben alternato con le prove scientifiche, per il Giudice sarebbe stata Melania a proporre  ”di lasciare il pianoro e di andare al chiosco della pineta (a Ripe di Civitella, ndr), curiosa di conoscere i luoghi ove si addestrava il marito e in cui era già stata, dovendo però desistere per la neve”
Mentre vanno in auto verso il pianoro Melania riceverebbe due telefonate a cui non risponde perchè forse non sente la suoneria. . Salvatore ha nello zaino il pantalone militare e la relativa casacca in goretex.

Li indossa sopra ai suoi abiti e ,secondo quanto scrive il Giudice  «munendosi di un coltello a serramanico forse per cercare un albero della cuccagna da portare alla suocera o forse per tagliare un qualcosa da mangiare che Melania aveva portato per la merenda della bambina, senza poter escludere che avesse anche le scarpe ed i guanti militari».

Melania deve fare pipì. e si sposta dietro il chioso, il marito si avvicina per un rapporto sessuale, ma Melania non può, ha l’ernia e la bimba in auto.

Probabilmente sgrida Salvatore, che a questo ennesimo rimprovero reagisce male. Melania tenta di afferrare il cellulare ma è in difficoltà ha i calzoni abbassati e cade.

In un lampo Melania è finita.

Il Giudice scriverebbe che «Nel tentativo di allontanare i sospetti che lo vedevano come il maggior indiziato per il delitto di Melania –  ha fornito una mole di menzogne (così com’era solito fare nella propria vita quotidiana) che, inconsapevolmente, se valutate unitamente a tutti gli altri elementi raccolti, hanno costituito una sorta di confessione».

Stando a quello che si legge, inoltre, il giudice Tommolini “riscrive” le contestazioni avanzate dall’accusa parlando di “una dinamica ben diversa da quella ipotizzata”. Non un delitto collegato ai segreti della caserma o ai tradimenti di Salvatore, quanto un delitto d’impeto. Anche il rapporto tra il caporalmaggiore e Ludovica viene escluso tra le possibili cause, anzi, secondo il magistrato si è di fronte ad un amore mai provato.

Però Salvatore è ancora in silenzio.


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