È incredibile. Per due sere di fila Fantozzi in programmazione: lunedì sera, su sky cinema qualcosa, Fantozzi 2000 – La clonazione; martedì sera, su rete 4, Fantozzi alla riscossa. Ok, non si tratta di un kolossal alla Titanic, né tantomeno di un film dello spessore di Shoah. Certo è che, in ogni caso, ritengo che tutti i Fantozzi siano un ottima lente d'ingrandimento attraverso cui analizzare l'italiano medio.
Forse gli ultimi capitoli della saga erano un po' troppo sforzati, privi dell'energia e dell'ispirazione dei primi, ma comunque efficaci per il momento in cui sono stati trasmessi sul piccolo schermo. Non si tratta semplicemente di un'invettiva gratuita a favore di Paolo Villaggio, diciamo che questo è una chiara arringa di difesa del suo personaggio che, assurdamente, ancora qualcuno non riesce a capire e apprezzare.
Qualcuno dice “Mi fa pena”, qualcun altro, invece, dice “Non fa ridere”. Arringa di difesa:'Innanzitutto non è così facile far ridere la gente. A conferma di ciò c'è un'evidente crisi della comicità italiana: con l'ultima fallimentare serie di Zelig, la riconferma di Colorado cafè (che dai, non è divertente!) e l'uscita nelle sale di Boxoffice (film bassissimo con Ezio Greggio e altri relitti italiani), Fantozzi&Friends continua a mantenere alto il suo nome, con una dignità comica non indifferente. Prima di visionare uno degli innumerevoli film di Paolo Villaggio, ritengo utile anche contestualizzare la storia. È ovvio che un film, girato nel 1979 (il primo originalissimo Fantozzi), abbia spunti un po' più ingenui, meno volgari e meno espliciti della comicità odierna. In fondo, quel primo film girato alla fine degli anni Settanta, voleva raccontare la vita dell'uomo qualunque, esagerando alcuni tratti, trasformandolo in una sorta di maschera. Fantozzi è quello che ha lavorato per una vita, ma non è mai riuscito a sfondare: sia nelle questioni strettamente professionali, sia nella vita privata. Una moglie che lo stima, una figlia terrificante, una collega brutta ma che, comunque, desidera, un amico implacabile e un titolare sfruttatore: esagerazione, appunto. Una sorta di piccola parodia di quella che, in fondo, è la vita reale.'
Ecco quindi che mi ritrovo a dibattere sulla comicità del nostro Paolo Villaggio, cercando di esaltarne la sua creatività, caratteristica che evidentemente manca nelle attuali produzioni italiane.
Non posso concepire che 'L'orso abbracciatutti' faccia scompisciare dalle risate e, invece, la tenuta da caccia del Rag. Fantozzi e del suo fidato amico geometra Filini sia considerata una banalità. Cito testualmente: “Abbigliamento di Filini: berretto alla Sherlock Holmes con penna alla Robin Hood, poncho argentino di una vecchia zia ricca, calzoni alla zuava, calze di lana, scarpe da tennis con sopra galoches e a tracolla un vecchissimo fucile a tromba tipo brigante calabrese. Abbigliamento di Fantozzi: berretto bianco da marinaio, tragico impermeabile stretto in vita da cartuccera di mitragliatrice residuato della II guerra mondiale, calzoni di tela, piedi nudi, un guanto di lana, una fionda a elastico rubata a qualche ragazzo e canarino da richiamo”. Esagerato, ma non impossibile. Molto spesso capita di vedere certe persone che, nella loro inesperienza, si attrezzano alla meno peggio per poter partecipare a qualche evento ma, purtroppo, il risultato è alla Fantozzi.
Dai, se non fa ridere nemmeno Filini a caccia con un berrettone alla Sherlock Holmes, cosa diavolo dovrebbe risultare divertente? Nemmeno la serenata che Fantozzi organizza sotto la finestra della Signorina Silvani (spettacolare Anna Mazzamauro!)? Sì, quella serenata in cui un trio di cantanti veneti intona musiche come “C'aveva un occhio di vetro...” per conquistare dolcemente la femme fatale che per anni ha ammaliato il ragioniere più sfortunato d'Italia.
Per favore, non ditemi che Fantozzi non è divertente. Altrimenti qui si continua a sfornare film con Ezio Greggio in cui la battuta più pregnante, a quanto pare, è quando il centurione Greggio saluta la Cesara Bonamici (che poi, cosa ci fa lì?), dicendole “Ave o Cesara”. Capito? Mi sono spiegata?
Allora direi che è meglio vedersi uno degli innumerevoli film con Paolo Villaggio, quelli in cui lui, assieme al suo inseparabile collega Filini, va ad una festa organizzata dalla Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare; una festa dove prima sono stati tenuti in ostaggio dal Doberman della padrona di casa, Ivan Il Terribile (diretto discendente della stirpe dei Romanov), e poi costretti a mangiare pomodorini freddi, ma con una temperatura interna pari a 3500 gradi Fahrenheit.
Fantozzi è uno di noi. Qualcuno ha la sua Pina, qualcun altro ha un amico come Filini. Altri, invece, si sono presi una cotta per una tipa come la Silvani (brutta, ma giovane e spregiudicata). C'è anche chi, magari, ha una figlia come Mariangela che, per quanto è brutta, sta con un gorilla, un certo Bongo.
Personaggi grotteschi, ma perfettamente corrispondenti alla realtà.
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