Salvini, la mummia ed il funerale dei moderati in piazza

Creato il 08 novembre 2015 da Blogaccio @blogaccioBlog

Due settimane fa a Madrid sotto braccio con la Merkel, oggi a Bologna con Salvini, una schizzofrenia politica quella di Berlusconi che porterà al suicidio dei moderati in piazza. Sembrerebbe non fare una grinza dal suo punto di vista, il ragionamento dell’eretico Fitto che prosegue: Salvini sa fare il suo mestiere, siamo noi conservatori, liberali ed occidentali che non possiamo costruire l’alternativa a Renzi coi vaffa. Dobbiamo avere una proposta che incontri il favore delle decine di milioni di italiani che si rifugiano nell’astensione o danno i loro voti ai partiti di protesta. Consegnarsi alla Lega sarà l’ultimo atto di Forza Italia, l’ennesimo errore di Berlusconi. In effetti, dalle stesse parole di Salvini, si potrebbe ricavare l’intenzione malcelata di cannibalizzare Forza Italia: non siamo più quelli del passato come a dire, quelli che coprivano l’ala estrema dell’autonomismo settentrionale e lasciavano la ribalta nazionale a Berlusconi. Oggi la mummia rappresenta poco più che le sue aziende ed il consenso residuale che ancora mantiene, ci serve per sfrattare Renzi a Roma ed il sindaco Merola da Bologna, totalmente incapace ed inadatto al ruolo come Marino. Immigrazione, sicurezza e legittima difesa, ma soprattutto impresa, tasse e lavoro i temi sui quali la Lega ha invaso il campo di Forza Italia fino a disporsi per il gioco al buio sulle pensioni dove si dice pronta a votare la proposta Damiano del PD pur di superare la riforma Fornero e liberare immediatamente un milione di posti di lavoro da occupare coi giovani della staffetta generazionale. Dargli dell’estremista sprovveduto a Salvini, sembra quanto meno incauto. Dall’opposizione al Governo Monti, passando per l’opposizione al Governo Letta fino a questa ultima opposizione intransigente di piazza al Governo Renzi, il lavoro di Salvini è stato di ottima qualità politica paragonato al tira e molla della mummia imbrigliata nella sua rete ondivaga di interessi e contingenze giudiziarie. Il riposizionamento della Lega a quanti sanno osservare con sguardo libero da pregiudizi, potrebbe disvelarsi come un inaspettato buco nero, misteriosa forza d’energia attrattiva per l’intero campo della destra italiana dove ogni cosa che vi si avvicina, scompare. Molto di più di quanto ha fatto la Marine Le Pen in Francia, che non è riuscita a saltare l’UMP di Sarkò. In Italia Salvini ha dalla sua un esercito in attesa di un giovane capitano coraggioso, libero, fiero ed immacolato. E’ lo stesso fido consigliere Toti a firmare la resa quando ipotizza il listone unico aperto a tutti che si prepara a vincere fra due anni alle politiche con un programma comune incentrato su sicurezza, immigrazione, recupero dei respingimenti ed accelerazione dei rimpatri per i migranti economici. Rilancio dell’alleanza strategica con la Russia in politica estera. Ben poco di moderato comunemente inteso, molto, tanto di destra nazionale


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