Siamo alle fine della SETTIMANA MONDIALE PER L’ALLATTAMENTO MATERNO che si celebra ogni anno dal 1 al 7 ottobre. Durante questa settimana parecchie sono le iniziative di enti, governi e mamme per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere l’allattamento al seno.
Personalmente, come vi avevo forse già accennato, non pensavo che allattare fosse così difficile e complicato e che soprattutto fosse così poco diffuso e sostenuto. Da ignorante della tetta pensavo che allattare fosse una cosa normalissima e che solo pochissime persone usavano il latte artificiale, in caso di cesareo o altri problemi. Eppure mia mamma mi ha allattata per 14 mesi e io sono nata grazie a un cesareo miracoloso. :-/ DOH! Mi rendo conto oggi, dopo averci sbattuto la faccia, di quanta ignoranza ci sia ancora, nel 2015, sull’argomento.
Sto leggendo “Un dono per tutta la vita” di Gonzales e lo trovo illuminante. Dovrebbero venderlo insieme al test di gravidanza in farmacia…forse molti problemi si eviterebbero o si risolverebbero sul nascere. Le paranoie di avere poco latte, l’idea che un bambino possa preferire un biberon con una tettarella di gomma al capezzolo della mamma perchè è piu’ facile, la credenza che le coliche vengono se il latte è troppo grasso o se la mamma ha mangiato il cavolo, la tendenza a svezzare intorno ai 4 mesi perchè tanto va bene così e il latte non è piu’ buono , e altre mille cose sentite in questi mesi…beh se tutti leggessimo questo libro e ci informassimo con largo anticipo forse queste cazzate smetterebbero di circolare! Si perchè sono cazzate belle e buone, e noi mamme da un lato abbiamo la “scusante” di essere nel momento piu’ difficile della nostra vista , con un subbuglio ormonale in corso, per cui crediamo anche alla giornalaia sotto casa che ci racconta la storia della cugina della zia della sorella che come noi aveva il bambino attaccato al seno quelle 16 ore al giorno per cui significava non esserci abbastanza latte, o alla cassiera del supermercato che ci dice che la cognata della cugina della compagnia delle elementari aveva un latte poco nutriente ed aveva fatto le analisi in laboratorio che dimostravano appunto che il latte non andava bene, ma credo anche che nel 2015, tutte con un titolo di studio minimo che va dalla maturità a un mega master in Economic business markering e ingegneria, abbiamo l’obbligo morale di informarci ed essere preparate perchè allattare non è un qualcosa di eccezionale per poche elette, allattare è o per lo meno dovrebbe essere , la normalità.
Una giraffa, un’ippopotama, una leonessa, una gazzella, una delfina non hanno bisogno di leggere libri e non si pongono il problema di non avere abbastanza latte per i loro cuccioli. Semplicemente quando il giraffino nasce si attacca alla mammela e ciuccia…finchè vuole, per quanto tempo vuole, ogni quanto vuole. Non c’è la nonna giraffa, la zia tigre, la cugina rinoceronta (?!?)o il pediatra sciacallo, a dire quanto, per quanto e ogni quanto poppare…la natura detterà le regole.
Allora perchè noi dobbiamo, pur essendo mammiferi, storpiare la natura? Quando abbiamo deciso che le mamme non possono allattare i propri cuccioli come madre natura ha previsto? Quando abbiamo deciso che allattare in pubblico non va bene e bisogna coprirsi e mettersi in disparte? Quando abbiamo deciso che un neonato di pochi giorni deve rispettare una tabella di marcia serratissima nella quale gli diciamo noi quando e quanto mangiare? Quando abbiamo smesso di sapere che il seno non è solo cibo ma anche calore, calma e protezione?
Io queste domande me le pongo ogni giorno, soprattutto adesso che ho iniziato un percorso per diventare PEER nell’allattamento. Perchè questi attacchi li ho ricevuti anche io. Spesso sono le persone piu’ vicine che ti mettono dubbi in testa e certo non lo fanno con cattiveria. Tutto è nuovo, tu sei appena diventata mamma e hai questo frugoletto tra le braccia e ti preoccupi che mangi a sufficienza e che cresca. E come te si preoccupa tua madre e tua zia che al primo vaggito si interrogano che tu abbia abbastanza latte per quello che prima di tutto è il loro nipotino e poi tuo figlio J
Ma l’inquisizione spagnola non si ferma certo alle 4 mura domestiche…continua con la vicina di casa che ti fa la classica domanda “ALLATTI???? NE HAI ABBASTANZA???? No perchè mia figlia poverina ha allattato solo 3 settimane e poi le è andato via…” o al supermercato con la panettiera che sentendo il piccolo mugugnare da dentro la fascia ti fa “AVRA’ MICA FAME???”….e tu in panico a chiederti come possa aver ANCORA fame visto che lo hai allattato per un’ora fino a 5 minuti prima.
Ecco credo che la gente dovrebbe smettere di parlare e iniziare ad informarsi. Se tutti fossimo informati la cazzate di cui sopra smetterebbero di circolare.
Allattare dovrebbe diventare la normalità e non un’eccezione. Chi allatta non è nè un super eroe nè una super fortunata (magari….avrei già tentato la sorte giorcando al superenalotto), ma semplicemente una MAMMA che segue il suo istinto e fa la cosa per cui è stata programmata: NUTRIRE IL PROPRIO CUCCIOLO.
Quando incontrate una mamma non chiedetele nulla, non è affar vostro se allatta o meno…ma se sapete che allatta non dite mai nulla che possa metterle dubbi o paranoie in testa.
E voi mamme che allattate continuate a farlo, sempre e ovunque, senza timore ne vergogna.
Allattare deve tornare ad essere la normalità. Solo allattando il piu’ possibile e trasmettendo informazioni corrette le generazioni future allatteranno senza problemi e FALSI MITI. Le bambine devono vedere le loro mamme e le loro zie allattare, e lo stesso i bambini. Un giorno saranno mamme e papà e l’allattamento si fa in due, anzi in 3: mamma, papà e figlio/a.
Io e William non saremmo arrivati a 12 mesi di tetta se papà Stefano non ci avesse sostenuti e supportati lungo il nostro cammino. Se non avesse pazientemente preparato la cena di ritorno dal lavoro perchè noi eravamo impegnati nella nostra danza; se non avesse accettato di dormire con un fagiolino nel letto perchè a me veniva comodo allattarlo da sdraiata e poi abbandonarmi al sonno abbracciata al mio cucciolo; se non avesse sempre sostenuto i benefici dell’allattamento al seno , fisici e psicologici. Grazie a lui per non essersi fatto prendere dalla gelosia (come si può essere gelosi del proprio figlio???) e dall’”egoismo” di voler allattare anche lui perchè non è giusto escludere l’uomo, il papà, da questa importante attività. Giuro che ho sentito anche questo in questi mesi…” NON è GIUSTO CHE SOLO LA MAMMA ALLATTI, CON IL BIBERON PUO’ ALLATTARE ANCHE IL PAPA’ E AVERE QUINDI UN MOMENTO SPECIALE CON IL FIGLIO ANCHE LUI”….eh no miei cari…il papà non deve allattare, per natura il papà protegge la mamma e il cucciolo, fa la guardia, procura la cena, prepara la tana…ma NON ALLATTA!
Questo è il mio punto di vista e spesso mi sono scontrata con diverse persone per come la penso…ma questo è quanto, o mi odi o mi ami. Chi mi conosce sa che non sono falsa e ipocrita e che se la penso in un determinato modo non riesco a nascondere le mie idee per fare “quella” diplomatica. In principio l’allattamento è stato difficile, difficilissimo e mi ha fatto mettere molto in discussione con me stessa, con la paura di non farcela, di non essere abbastanza, di non saper nutrire mio figlio. Per fortuna sono una gran testona e così come dal nulla, affidandomi ad una professionista, sono riuscita a correre una MARATONA, mi sono detta VINCO ANCHE QUESTA SFIDA… e dopo 12 mesi direi che ce la sto facendo alla grande!
PS: La prossima volta parleremo di allattamento a termine e lì si che ci sarà da ridere. Perchè se c’è tanta ignoranza sull’allattamento in generale, dopo qualche mese l’ignoranza cammina a braccetto con il pregiudizio. Anche qui le cazzate e i luoghi comuni si sprecano: “Ma ancora allatti?” “Fino a quando vuoi allattare?” “Guarda che così ti cresce mammone!” “Se non gli togli la tetta non dormirà mai da solo nel suo lettino”… e quella piu’ bella, la piu’ originale e simpatica “dopo i 6 mesi IL LATTE DIVENTA ACQUA!!!!!”
babywearing & allattamento nella Sagrada Familia