La donna era stata rapita e torturata per cinque giorni prima di essere abbandonata cadavere in una strada di Mosul.
Se ripropongo questa ennesima tragedia dell'odio e del fanatismo è perché la scarsa rilevanza assegnata all'evento la dice lunga sulla mentalità di tanto giornalismo "embedded".
Sotto la notizia così come è stata brevemente diramata il 25 settembre
A Mosul i miliziani dello Stato Islamico hanno ucciso pubblicamente, dopo cinque giorni di torture, l'avvocato attivista per i diritti umani Samira Saleh al-Naimi, accusata di apostasia. La donna era stata prelevata da casa lo scorso 17 settembre dopo alcuni commenti - postati su Facebook - in cui criticava la distruzione da parte dei jiahdisti di alcuni siti religiosi a Mosul. La pagina sul social network è stata immediatamente rimossa dopo la sua morte.
Si è detto estremamente scioccato dalla notizia il rappresentante Onu della Missione in Iraq, Unami, Nickolay E. Mladenov.
Secondo quanto riportato dal Gulf Center for Human Right la donna ha lavorato a lungo in difesa dei diritti dei detenuti e dei poveri. L'esecuzione, secondo il centro, sarebbe legata alla sua attività in difesa dei concittadini di Mosul. Il Gulf Center rivolge anche un appello alle Nazioni Unite e alle istituzioni internazionali affinché sia effettuata "un'indagine immediata, imparziale e approfondita dell'esecuzione di Samira Saleh al- Naimi e di tutti gli altri crimini commessi dall'Isia, al fine di portare i responsabili di fronte alla giustizia". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Isis-attivista-irachena-uccisa-pubblicamente-mosul-9f9df1b2-c71e-4445-a6f2-2aa9d647555a.html?refresh_ce#sthash.2Soe63yw.dpuf