Durante il CES che si è tenuto a gennaio, Samsung aveva rivelato un set di controller che ha chiamato Rink. Questi dispositivi sono stati realizzati dal programma di ricerca e design Creative Lab, a volte abbreviato C-Lab, e si sono rivelati sicuramente molto prototipali, quasi sperimentali, ma hanno saputo dimostrare dei buoni risultati per quanto riguarda il sistema di controllo su cui stanno lavorando, considerando che ha anche un sistema finger tracking incorporato. Ma sono diversi i progetti su cui si stanno dando da fare contemporaneamente e uno di questi è un paio di cuffie per la VR. Durante il South by Southwest 2016, un festival musicale e cinematografico annuale nel quale sono comprese anche mostre e conferenze interattive, Samsung mostrerà al pubblico Entrim 4D, un motion headset che, apparentemente, ci farà sentire la realtà virtuale. Ora, sappiamo tutti che siamo ancora molto lontani dal creare davvero una VR capace di interagire a 360 gradi con la nostra sfera sensoriale, e la cosa ci rattrista moltissimo, ma è adesso che la ricerca deve fare i primi gattoni per muoversi in questa direzione e Samsung è convinta di aver realizzato qualcosa che potrebbe risolvere alcuni dei nostri problemi, tra i quali, l'odioso e pernicioso motion sickness. Non riusciamo proprio a liberarcene, eh? Queste cuffie si basano sull'idea di sincronizzare il nostro corpo con i continui cambi di movimento all'interno delle esperienze a realtà virtuale grazie all'uso combinato di speciali algoritmi e delle stimolazioni galvanico vestibolari, una tecnica particolare utilizzata in ambito medico che, tramite l'uso di precisi impulsi elettrici, assolutamente innocui, inviati ai nervi dell'orecchio, aiutano persone non vedenti a risolvere disfunzioni al sistema vestibolare, uno degli organi umani adibiti al mantenimento dell'equilibrio.
Cos'è quindi che rende queste cuffie così uniche? Dietro questo progetto troviamo un team eterogeneo di professionisti esperti in hardware, software e ingegneria biomedica e, grazie alle loro conoscenze combinate, Entrim 4D è in grado di mandare dei segnali elettrici tramite degli elettrodi che permettono di simulare nel nostro cervello il senso della velocità, della direzione e del movimento, eliminando, potenzialmente, il problema delle costose e ingombranti 4D motion chairs, che, personalmente, sono qualcosa di cui davvero non ho mai sentito il bisogno. Avete presente quando ci troviamo in automobile e, presi da non so, qualche tipo di febbre da formula uno, eseguiamo una curva che riesce a far impallidire persino Vin Diesel? Durante la manovra il nostro senso dell'equilibrio ci informa che, malgrado siamo seduti e fermi su un sedile, il veicolo dove ci troviamo si sta muovendo, attivando l'impulso di inclinarci in una direzione per evitare di lasciare i denti sul vetro dello sportello. Queste cuffie, quindi, una volta indossato il nostro bel visore, sembrano emulare le stesse informazioni, ingannando l'organo cerebrale, e dandoci l'illusione che quella curva la stiamo eseguendo davvero. Il team ha già condotto esperimenti su 1.500 persone e ha sviluppato 30 diversi schemi di movimento, e continuano a lavorare per ottenere degli elettrodi in grado di simulare anche il senso di rotazione. L'incoerenza alla base di un'esperienza a realtà virtuale quale, ed esempio, un giro sulle montagne russe, ma senza lo sballottamento delle stesse, è una delle cause del motion sickness, ed è dovuta al fatto che il nostro corpo è pronto per delle sensazioni fisiche suscitate dalle immagini e che, ovviamente, non arriveranno mai. Queste cuffie, probabilmente, si potrebbero rivelare la soluzione che ci serviva per vincere la guerra contro il nostro cervello, che si rifiuta di farsi imbrogliare e si vendica mandando, qualcuno di noi, ad abbracciare la bianca tazza di porcellana. Lui se ne sta lì, nella scatola cranica, che gongola e ridacchia, ma l'essere umano ha delle armi potentissime, con le quali un giorno vinceremo questa lotta: la determinazione... e una bella scorta di digestivi.