Samsung Ssd Global Summit

Creato il 04 agosto 2014 da Mayky

Prodotti, tecnologie, trend di mercato, sviluppi futuri: è una vera e propria panoramica a 360° quella fatta da Samsung durante il suo Ssd
Global Summit.

Nella consueta cornice di Seoul il colosso coreano ha fatto il punto con la stampa internazionale e gli addetti di settore su quello che sempre più chiaramente si delinea come il futuro dello storage, l’Ssd. Prima di analizzare nel dettaglio le novità presentate a Seoul è fondamentale capire in quale scenario l’intero mondo IT si stia muovendo e quale sia il ruolo sempre più da protagonista che
sta ricoprendo lo storage.

Mercato storage: previsioni e stime

Anche in questa edizione, ad aprire i giochi è stato Jim Elliott, Vice President of Memory Marketing, con una analisi sul mercato dello storage e sulle prospettive future.

Secondo le ultime stime di Gartner, il mercato degli Ssd è in rapida crescita ed è destinato a raddoppiare in valore nel giro dei prossimi 3 anni. Il 2013 si è chiuso con un fatturato di 11,04 miliardi di dollari, mentre le stime parlano di 14,47 miliardi per il 2014, con una previsione di 23,54 miliardi nel 2017. Se si analizzano i volumi e non il fatturato, la crescita risulta ancora più esponenziale: nel 2014 il mercato Ssd, secondo le stime di iSuppli e Samsung, avrà un “volumeâ€� di 15,4 milioni di terabyte, un valore che in 4 anni è destinato più che a quintuplicarsi, arrivando a 87,5 milioni di terabyte. In questo mercato il ruolo del Pc (notebook e desktop) sarà però ridimensionato, passando dal 75% al 63% del totale. A incrementare le sue quote sarà invece il segmento dei data center, praticamente un terzo del totale. I motivi di questa crescita esponenziale sono molteplici. Le attuali (e future) generazioni di Ssd stanno amplificando i pro e, allo stesso tempo, minimizzando i contro. Il divario di prestazioni rimane, tuttora, il vantaggio più evidente: mentre i dischi meccanici hanno, di fatto, raggiunto il loro limite massimo, gli Ssd già oggi permettono un salto prestazionale 20X e offrono ancora ampi margini di crescita. Per esempio il passaggio dall’interfaccia Sata a quella PciE (passaggio già in atto) consentirà non solo di incrementare l’ampiezza di banda (da 600 MB/s a 4 GB/s) ma anche di diminuire i tempi di latenza (tagliati di un fattore 3X). Tra i pro, anche la versatilità nei formati continua a essere un notevole vantaggio, rendendo possibile implementare le unità Ssd anche nei sistemi
ultracompatti. Infine, un aspetto sicuramente non messo in primo piano nel mondo consumer, ma sempre più importante in quello enterprise, è quello dei consumi. Dal punto di vista energetico gli Ssd sono sensibilmente meno “affamatiâ€� (un terzo) rispetto alla controparte hard disk. Consumi ridotti non implicano, in questo caso, solo una “bollettaâ€� per l’energia più leggera, ma anche minori costi per le soluzioni di raffreddamento. In ambito enterprise, le spese di alimentazione/raffreddamento incidono per oltre il 31% sull’intero Tco (Total Cost of Ownership o costo totale di possesso), e di questo 31% circa il 17% è rappresentato dalle spese relative allo storage. Doppio vantaggio dunque: gli Ssd consumano meno e si consuma meno a raffreddarli.

Ssd, celle di memoria con tecnologia 3D

La V-Nand ha un’architettura 3D: a differenza della Nand per incrementare la densità basta aggiungere ulteriori strati.

I limiti che da sempre penalizzano gli Ssd sono la capacità (ridotta), il costo al Gbyte (elevato) e, fondamentale nel mondo enterprise,
l’affidabilità (inferiore ai tradizionali dischi magnetici). Negli ultimi anni ci sono però stati salti tecnologici che hanno permesso di trasformare queste periferiche da oggetti “di lussoâ€� a oggetti di massa. Samsung ha ripercorso i vari passaggi prima di analizzare nel dettaglio la sua nuova famiglia di dischi, l’850 Pro. Il primo importante passo è stato quello di introdurre, nel 2008, Ssd basati su memorie Mlc (Multi Level Cell). Il passaggio a questo tipo di memorie, in alternativa a quelle più costose Slc (Single Level Cell), ha permesso una riduzione dei costi del 40% – portando il prezzo sulla soglia dei 5 dollari per gigabyte – e al tempo stesso ha incrementato
la densità, per Ssd sempre più capienti. Ma è solo quattro anni più tardi, con l’introduzione della memoria Mlc a 3 bit (o Tlc
Triple Level Cell), che è stato possibile realizzare dischi da 500 GB a prezzi “umaniâ€�. La tecnologia Tlc ha consentito, oggi, di portare
il costo al Gbyte sotto la soglia dei 50 centesimi di dollaro. L’introduzione di architetture Nand innovative e, soprattutto, di processi costruttivi più evoluti ha inoltre consentito di incrementare la densità delle celle di memoria. Il processo produttivo della memoria Nand è passato dai 120 nanometri del 1999 agli attuali 19 nanometri: questo significa che, a parità di superficie, il modulo che quindici anni fa poteva archiviare 1 Gbyte di dati, oggi ne può memorizzare ben 64 Gbyte.

850 Pro, il primo Ssd consumer con V-Nand

In occasione del Ssd Global Summit è stata quindi annunciata la prima famiglia di prodotti “consumerâ€�, l’850 Pro, con V-Nand a 32 strati. L’850 Pro, disponibile con capacità da 128 Gbyte a 1 Tbyte, è il nuovo top di gamma Samsung e offre velocità fino a 550 MB/s (lettura sequenziale) e 520 MB/s (scrittura sequenziale). I valori dichiarati di Iops, invece, sono 100.000 (lettura casuale) e 90.000 (scrittura casuale). L’850 Pro va a sostituire l’840 Pro (di fatto fuori produzione) e si affianca all’840 Evo.


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