Una lettera di pentimento che viene dopo due mesi di carcere ma che per la Procura non cambia il corso dell’inchiesta. Per Samuele Caruso sarà chiesto il rito immediato, per aver assassinato la diciassettenne nell’androne di casa nel suo tentativo di difendere la sorella. Era accecato dalla gelosia e si era recato armato davanti alla casa della fidanzata per ucciderla e con lei, Carmela, scomoda testimone che andava eliminata . Questa la tesi presentata dagli inquirenti nella richiesta di giudizio immediato.
“Chiedo scusa per il dolore che ho causato e perdono per il male che ho provocato”, queste alcune delle parole di due pagine fitte scritte dal giovane. Una lettera in cui Caruso parla di Carmela, “una persona amabile con cui andavo d’accordo”, e del “dolore immenso” causato a Lucia e alla sua famiglia.
Stando alle prove , Caruso avrebbe colpito prima Carmela con una coltellata alla carotide, e poi pugnalato per venti volte Lucia. Una dinamica che non va affatto d’accordo con l’immagine che ora l’indagato vuole costruirsi, quella del pentito che ora chiede scusa.