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San Ciro: punto di incontro fra religione e medicina

Creato il 09 agosto 2015 da Vesuviolive

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San Ciro di Alessandria è vissuto nel III secolo. Egli studiò medicina e seppe farsi apprezzare sin da subito per le sue doti mediche, per l’umiltà e la generosità nel somministrare medicinali e cure e per la dedizione alla preghiera. In tal modo riusciva facilmente a curare corpo ed anima degli ammalati, grazie al potere consolatorio e rivelatore della preghiera.

Ciro ebbe però la sfortuna di vivere nel periodo delle persecuzioni cristiane e dei medici e maghi, accusati di agire contro l’imperatore Diocleziano. Per tale ragione il Santo scelte di rifugiarsi in Arabia, dove la conciliazione tra attività medica e religione divenne un imperativo morale nell’animo del perseguitato, al punto di decidere di dedicarsi ai bisognosi così come predicato dal verbo cristiano.

Tuttavia San Ciro fu un uomo molto sfortunato. Fu perseguitato e catturato in Asia Minore per poi essere proclamato martire dalla chiesa, il 31 gennaio del 303.

San Ciro nel corso dei secoli è divenuto un santo molto amato Napoli, in particolare grazie al trasferimento delle reliquie in città avvenuto nel1600. Attualmente San Ciro è il patrono di Portici, dove è ricordato ogni anno con una festa celebrata il 31 gennaio, godendo inoltre di un santuario interamente dedicato e un centro diagnostico che ha come obiettivo quello di commemorare l’attività medica e religiosa del patrono.

In tal senso San Ciro può essere ritenuto un punto di conciliazione tra razionalità scientifica e irrazionalità religiosa e della preghiera, in parole povere, un medico professionale ma moderato, umano, insomma: un esempio per coloro volessero approcciarsi al lavoro laico intrapreso dal santo che suggerisce un esempio anche a prescindere dalla religiosità.

Naturalmente anche San Ciro non sfugge ai prototipi della festa patronale, difatti tale commemorazione avviene in maniera da unire religione, folklore e usanze popolari! San Ciro è anche patrono di Vico Equense ed è ricordato con statue in varie città e paesi campani e di Italia, ad esempio Bologna, Novara, Palermo, Castellammare di Stabia, Sora, Frattamaggiore, Avellino.


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