San Gennaro

Creato il 25 settembre 2011 da Cortese_m @cortese_m

Anche questa volta San Gennaro ha fatto il miracolo!E’ questa la tipica frase pronunciata dai napoletani ogniqualvolta il sangue del Santo si scioglie.
San Gennaro, vescovo e martire del IV secolo, sotto la feroce persecuzione di Diocleziano, è ricordato a Pozzuoli con la Chiesa a lui dedicata e nel Duomo di Napoli, città di cui è Santo Patrono, dove sono conservate la due ampolle contenenti il sangue che ciclicamente si scioglie e poi solidifica nuovamente.
Tralasciando la storia, lunga e complessa sulla quale ritornerò più avanti sul mio blog, e le implicazioni antropologiche che questo Santo ha prodotto nei secoli, ci soffermiamo sull’<<evento miracoloso>> che si verifica tre volte l’anno: il sabato che precede la prima domenica di maggio (prima traslazione), il 16 dicembre (anniversario dell'eruzione del Vesuvio 1631) e il 19 settembre (data del martirio). Il Santo a Napoli è ultra-venerato da credenti e non, un po’ tra sacro e profano, ma è anche uno dei punti di riferimento insieme al golfo ed al Vesuvio, di questa città sempre sofferente, storicamente sofferente. Una specie di punto cardinale al quale i napoletani fanno sempre riferimento, ripeto, tra sacro e profano.
Quest’anno in attesa del miracolo del 19 settembre, si speculava sul momento storico, sulle grosse difficoltà della città, sul timore che il miracolo non si verificasse presagendo sciagure di sorta, e sulla eventuale abolizione o spostamento del giorno previsto per il miracolo, come in un primo momento paventato a seguito delle nuove norme contenute nella Legge finanziaria, ed infine su quale sarebbe stato l’atteggiamento del nuovo Sindaco, un laico dichiarato, in occasione del verificarsi del miracolo.E invece è stato tutto molto “canonico”, dentro le righe, la liquefazione avvenuta regolarmente ed il Sindaco che in segno di sottomissione del potere politico a quello religioso si è inchinato a baciare l’ampolla col sangue del martire.
Il Sindaco, quel De Magistris nel quale tante speranze i napoletani ripongono, quasi fosse un Messia venuto da lontano a salvare ed a redimere dai peccati! Speriamo...La speranza è sempre l’ultima a morire ed in questa occasione la speranza è particolarmente viva, tutti auspichiamo che almeno una parte delle promesse fatte ai napoletani diventi realtà, speriamolo per Napoli ma per l’Italia tutta che non avrebbe che da guadagnare se Napoli riuscisse almeno in parte ad uscire da una condizione di oppressione storica.
nanni

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