San Paolo fuori le mura: la gloria e il fasto dei papi

Creato il 31 marzo 2015 da Viaggimarilore

La facciata di San Paolo fuori le mura e la statua di San Paolo

Paolo di Tarso, dopo essere stato folgorato sulla via di Damasco, come narrano gli Atti degli Apostoli, divenne uno dei più forti, carismatici e ingombranti apostoli della religione cristiana delle origini. Siamo nel I secolo d.C. e Paolo, cittadino romano che inizialmente aveva perseguitato i primi Cristiani, salvo poi convertirsi alla loro religione e anzi dando ad essa una dimensione più globale, dando l’impulso perché essa si espandesse oltre i confini della Galilea e della Giudea per raggiungere tutto il mondo conosciuto, ritenuto colpevole proprio di essere seguace e promotore della nuova religione, viene ucciso, decapitato, fuori delle mura di Roma. San Paolo, martire cristiano, viene seppellito in una necropoli fuori dall’antica città, lungo la strada verso Ostia, e la sua tomba presto diviene un luogo di culto, dapprima clandestino, poi, quando i tempi sono maturi, riconosciuto come tale. Bisogna attendere il 313 d.C. perché la religione cristiana divenga religione di Stato dell’Impero Romano, sotto l’Imperatore Costantino, ed è proprio durante il suo regno che il luogo di culto formatosi sulla tomba lascia il posto ad una piccola basilica, detta basilica costantiniana proprio per l’epoca e per l’imperatore che ne decretò l’erezione. Ma è sotto il regno degli Imperatori Teodosio e Onorio che la basilica diviene davvero monumentale. Nelle forme del 390 d.C. (età di Teodosio) e poi negli ampliamenti dell’VIII secolo, la chiesa sopravvive fino al 1823, quando un rovinoso incendio la distrugge. Le forme assolutamente monumentali con cui oggi la conosciamo, che ne fanno la basilica papale più grande dopo San Pietro, sono quelle della ricostruzione post 1823: il grande quadriportico davanti alla facciata, per esempio, risale a metà ‘800, ed è un trionfo di marmi e di colonne che creano la quinta scenografica ideale per la facciata di questa chiesa, sulla quale risalta il grande mosaico dorato con gli evangelisti, l’Agnus Dei e Cristo benedicente tra i santi Pietro e Paolo. Nel mezzo del chiostro che si viene a creare davanti alla facciata, un’imponente statua di San Paolo raffigurato come difensore (armato di spada) della fede cattura l’attenzione ed è il centro della scena.

Il mosaico dell’abside di San Paolo fuori le mura

All’interno, la basilica colpisce per i grandi spazi, per l’immensità della navata centrale e per il soffitto cassettonato in oro. Ma un’altra cosa cattura la nostra attenzione, lungo le pareti delle navate laterali: i tondi dei papi, medaglioni che ritraggono ogni singolo papa che è stato elevato al soglio pontificio, da San Pietro a Papa Francesco. A separare lo spazio dei fedeli dallo spazio del culto è il cosiddetto arco di Galla Placidia, totalmente decorato in mosaico a fondo dorato, in cui è rappresentato il Cristo Pantocratore e 24 figure di santi che lo pregano.

La navata centrale, con l’arco di Galla Placidia, il ciborio, e l’abside sullo sfondo

Al di sotto si trova il cuore della basilica, ciò da cui tutto ebbe inizio. Ed è segnalato da un elegante ciborio. La tomba di San Paolo sta proprio qui sotto, all’interno di un sarcofago che da sempre è oggetto di culto. Una teca immediatamente al di sopra espone le catene che, leggenda vuole, strinsero i polsi del santo nei giorni della prigionia prima dell’esecuzione, mentre a lato si trova una lampada che deve stare sempre accesa, alimentata di continuo dai monaci dell’annessa abbazia benedettina. Sì, perché dall’VIII secolo d.C. in avanti alla chiesa fu affiancato un monastero, esistente ancora oggi. Questo spazio, che rimane ad un livello più basso rispetto al piano del pavimento della navata, è chiamato Confessione, ed è un elemento che anche le altre basiliche papali di Roma (San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore) hanno.

Accanto al ciborio una piccola colonna istoriata fa bella mostra di sé: non si direbbe, eppure è un candelabro in marmo, il candelabro pasquale di San Paolo,realizzato nel XII-XIII secolo e totalmente decorato con scene della Passione di Cristo e ispirate all’Apocalisse di San Giovanni Apostolo, oltre che con animali fantastici e decorazioni vegetali usate come riempitivi.

L’abside è decorato da un grande mosaico a fondo dorato, con Cristo nel mezzo affiancato da San Pietro, sant’Andrea, San Paolo e san Luca, in un prato fiorito che ricorda il giardino dell’Eden.

Fin qui la basilica. Ma l’esplorazione di San Paolo fuori le mura non finisce qui. Adiacente alla chiesa, infatti sorge il monastero benedettino, del quale è visitabile l’elegante chiostro, un luogo di pace e di bellezza che ha un certo non so che di esotico (a me ha ricordato, seppur in piccolo, il duomo di Monreale, per le sue colonnine tutte decorate una diversa dall’altra), e il cui porticato è arricchito da iscrizioni, sarcofagi, rilievi di età romana provenienti dalla necropoli pagana che qui sorgeva in età romana imperiale. Per visitare il chiostro, e l’area archeologica all’esterno della basilica, è previsto un biglietto di 4 €. Gli scavi raccontano l’area immediatamente adiacente alla basilica nel suo sviluppo dalla formazione del luogo di culto in avanti. Dapprima si installò infatti una comunità monastica, poi si installò addirittura un centro abitato, quando ormai l’impero romano era solo un ricordo lontano e l’area rischiava le inondazioni del Tevere che scorre poco distante nel suo ultimo tratto verso il mare.

Il chiostro di San Paolo fuori le mura

Davanti a San Paolo fuori le mura, o meglio, sul suo fianco, si apre un ampio parco dove gli studenti universitari spesso fanno picnic e prendono il sole nella pausa tra una lezione e l’altra. É un’area di sosta piacevole che guarda all’entrata laterale, sul transetto, della basilica. Ve lo dico perché potreste pensare che quella sia la facciata, viste le sue grandi proporzioni. E invece no, la facciata, come vi dicevo più su, è più imponente ancora, e racchiusa da un quadriportico.

Vi sembra una facciata monumentale, vero? Eppure questo è solo l’ingresso dal lato del transetto!

E con questo post vi auguro definitivamente buona Pasqua! :-)


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