San Patrizio: un giorno orgoglioso

Da Giovy

Picture for courtesy of Turismo Irlandese

Allora... oggi è San Patrizio e questa non è una grande novità. La cosa nuova sta nel fatto che io ne scriva e ne parli. Infondo avevo già scritto del giorno di Sant'Andrea (Scozia) e San Davide (Galles). Perché non raccontare anche il giorno del patrono dell'Irlanda!?
Una delle cose che mal sopporto nel mondo è quando ci si appropria di una festa che non è nostra e lo si fa solo perché ormai è di moda.
In Italia si è cominciato a festeggiare San Patrizio negli anni '90, sulla scia di un movimento che ben si abbinava ad un certo tipo di musica che, molto orgogliosamente, seguivo anch'io.
Erano gli anni in cui andavo al liceo e parlare d'Irlanda tra amici era un argomento molto figo. Tutti ad informarsi su itinerari e possibili viaggi e tutti a dire "caspita, bisogna fare l'inter-rail" perché al tempo era quello il modo per spostarsi.
Io ho cominciato a sognare l'Irlanda a 15 anni e già a quel tempo mi informavo sulla storia di quell'isola e facevo quella incavolata col mondo quando affrontavo storie come quella di Bobby Sands.
Anni dopo, quando raggiunsi l'isola verde per la prima volta, portavo con me, oltre al mio zaino, anche un bagaglio fatto di letture e tanto approfondimento.
La prima cosa che comprai in Irlanda fu un libro che mi spiegasse bene la faccenda di Eire e Ulster ai giorni nostri. Dopo quel libro, presi felicemente una pinta di Guinnes.
Oggi è la festa di San Patrizio che potremmo rinominare anche come Irish Pride.
Dublino e New York sono le città che più di altre si tingono di verde e che si sentono unite da un filo di lana verde lungo kilometri e kilometri.
Oggi è il giorno in cui gli Irlandesi aprono le finestre, saltano in piedi sul balcone e dicono "Buongiorno Mondo, io sono Irlandese".
Quali sono le origini di questa festa?
Ovviamente si tratta di una festa religiosa, che vuole celebrare Patrizio, il vescovo che convertì l'Irlanda al Cristianesimo, dando alla nuova religione un certo senso di continuità con i vecchi riti pagani che ci misero anni e anni ad essere seppelliti. Se mai lo sono stati.
Patrizio ad un certo punto della sua vita lasciò l'Irlanda e continuò la sua opera sull'Isola di Man. Approdò infatti a Peel, un luogo che per me è davvero magico.
Il Santo morì il 17 Marzo del 461 d.C. e per questo la sua festa viene celebrata oggi.
Come le altre feste nazionali di altre zone delle Isole Britanniche, la festività va ben oltre la religione e sfocia nel sentimento nazionale. Festeggiare San Patrizio equivaleva ad affermare la propria volontà di vivere in un paese libero, dove la sovranità apparteneva agli abitanti di quel dato paese.
I popoli occupati hanno nei loro cuori sentimenti nazionali molto più forti di chi non ha mai subito un'occupazione. Ecco perché un americano d'origine irlandese, anche se sono passate 6 generazioni tra di lui e chi emigrò nel nuovo mondo, si sente irlandese a tutti gli effetti.
Non mi piace la commercializzazione di questa festa come, al contrario, amo la diffusione della cultura e del messaggio che la festa di San Patrizio porta con sé.
Non sono una di quelle che oggi si mette le antennine col trifoglio oppure si infilerà in un pub nel quale il 90% delle persone non sanno nemmeno perché sono lì.
Io sono quella che stamattina si è svegliata con una gran voglia di Irlanda nel cuore e che pensa a quanto sarebbe bello, oggi, trovarsi in un remotissimo luogo della west coast Irlandese, in balia del vento, e guardare tutta la terra attorno a me ed esclamare quasi sotto voce: "Buon San Patrizio, Irlanda mia!"

La Parata di San Patrizio



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