E’ stato lui a ricevere da Costantino il palazzo Laterano e ad iniziare la costruzione di San Pietro là dove prima sorgeva un tempio dedicato ad Apollo.
Secondo la tradizione popolare, in concomitanza con il giorno di San Silvestro il clima è particolarmente mite perché la natura ha voluto ringraziare il futuro papa per aver dato il suo mantello all’infreddolito Gesù bambino.
Alcuni sostengono che sia stato proprio Papa Silvestro a battezzare Costantino ma, non esistono dati storici che lo confermino; infatti, Costantino avrebbe ricevuto il battesimo dal futuro vescovo di Vercelli, Eusebio probabilmente a Nicomedia. Non corrisponde a verità neanche la notizia della donazione, da parte dell’imperatore, di alcune provincie italiane. Il documento che attesta quest’atto è molto antico ma sulla sua falsità, non vi sono più dubbi. La Chiesa ortodossa festeggia Papa Silvestro il 2 Gennaio. La notte di San Silvestro, coincide con antiche tradizioni e i riti scaramantici per la fine di un anno e l’inizio di uno nuovo; si tratta di un momento cruciale perché indica un momento di trapasso. La fine dell’anno viene festeggiata in tutte le regioni italiane; in genere si usa mangiare le lenticchie, il cotechino, gettare le cose vecchie ed indossare almeno un capo intimo rosso. Le lenticchie, rappresentano l’abbondanza e il benessere; nutrono, saziano e sono beneauguranti. Vengono servite a mezzanotte oppure durante il cenone accompagnate da zamponi e cotechini. Inoltre, si usa consumare la melagrana e l’uva, che sono considerate portafortuna; l’albero del melograno ha in particolare un significato legato alla felicità coniugale e all’amore. Consumarlo il 31 Dicembre, è di buon auspicio per la riuscita familiare.
L’usanza di indossare un capo rosso, risale addirittura agli antichi romani che, prima delle battaglie, per scacciare la paura usavano mettere qualcosa di rosso. La tradizione si è mantenuta nei secoli e ha assunto un valore di portafortuna e buon augurio.
n quasi tutta Italia, anche nelle grandi città, è ancora viva l’usanza di buttare ciò che è vecchio o rotto; si tratta di un modo per liberarsi di inutili zavorre. Il gesto assume un significato simbolico di liberazione e di volontà di incominciare una nuova vita.
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