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Non si tratta di un macello, né di un ospedale di guerra e nemmeno, che ci crediate o no, di una segreteria del PD. La frase in questione si riferisce né più né meno che all’ufficio postale di San Vito lo Capo.
*Momento Piero Angela* San Vito lo Capo è un comune di circa 4000 abitanti che ospita in media 450 mila turisti all’anno. Più di 500 attività commerciali tra negozi, ristoranti, trattorie, pizzerie, self service, bar, hotel, b&b, gelaterie, pub ecc… Tre farmacie, tre tabacchini e un unico, solo e mal funzionante ufficio postale.
Dovrebbe essere citato sulla Routard come attrazione turistica del luogo: ogni mattina (dal lunedì al venerdì 08:20 – 15:45; sabato 08:20 – 12:45) il turista potrà assistere a file interminabili davanti la porticina dell’ufficio, il quale vanta un bellissimo pavimento in finto marmo e delle comodissime seggiole giallo canarino. La temperatura all’interno è di ben 15 gradi e gli operatori agli sportelli si intrattengono volentieri a parlare dei fatti loro. Attenzione! Potreste averne bisogno anche voi!
È un inferno perché le file contano dalle 15 alle 20 persone di scarto tra il numeretto sul display e quello che ti ritrovi se hai pigiato quel maledetto pulsante della macchinetta gialla.
La situazione è, tra l’altro, aggravata dal fatto che nessuno dei tre tabaccai si degna di vendere francobolli. Un paesino turistico con così bei panorami di spiagge, tramonti, promontori e cieli stellati è sprovvisto di francobolli per far conoscere al mondo le sue meraviglie. E non dite che nessuno ormai manda più cartoline, perché fuori dai suddetti tabaccai ce ne sono eccome di stand per le cartoline! Manca solo la materia prima per spedirle!
Così ogni giorno ondate di turisti si riversano al suddetto ufficio solo per acquistare un francobollo!
A questo punto non sono più contraria ai negozietti di poste private che stanno cominciando a spuntare come funghi nelle grandi città. Spero se ne apra uno anche qua: potrebbe far soldi solo vendendo francobolli!