Alle sette in punto, ora legale, nel riverbero di una saggia luce pomeridiana, Giordano si immise sulla famosa autostrada E80 Biarritz-Livorno, famosa per la dimostrata incapacità della sua tratta italiana, localmente detta A12, di raggiungere Roma, e destinata a diventare assolutamente leggendaria nel giro di un altro paio d’anni, nel 1993, quando un piccolo geniale prolungamento l’avrebbe trasformata nella Biarritz-Rosignano, prima autostrada dadaista della storia.³
Rosignano
³ E basta percorrere questa E80 almeno una volta, anche solo con lo sguardo su una carta, per rendersi conto della sua leggendarietà: dopo l’Oceano di Biarritz, i Pirenei, Pau, Tarbes (Lourdes sfiorata), poi su a nord fino a Tolosa, giù di nuovo a Carcassonne, Montpellier, fino a Marsiglia, il Golfo del Leone, Tolone, Aix e la Provenza, la Costa Azzurra per intero fino a Nizza, e poi Montecarlo, Ventimiglia, Sanremo, tutta la Riviera di Ponente, Genova, il Tigullio e la Riviera di Levante fino a Sestri, le Cinque Terre sotto le gallerie, La Spezia, la Riviera Apuana, la Versilia, Migliarino, Pisa (sulla sinistra si vede biancheggiare la Torre), Livorno, Castiglioncello e infine, a conclusione di questa mitica galoppata, il casello di Rosignano a ridosso delle tetre ciminiere della Solvay. Tristan Tzara incaricato di tracciare un’autostrada non avrebbe davvero potuto fare di meglio.