L’anno 2013 si è concluso con l’ennesimo atto a danno della struttura sanitaria di Praia a Mare.
“Spente le luci“ sul nuovo mammografo, acquistato con fondi privati e donato al CAPT di Praia, si è proceduto a smontare il radiografo.
Il 30 dicembre u.s. nel periodo di “ferie natalizie”, perché è prassi al Capt praiese sospendere le prenotazioni per il reparto di radiologia ad agosto e nel periodo natalizio, è stato smontato un radiografo per essere trasferito altrove.
Ormai è divenuta una normalità non solo sospendere le prenotazioni in quei periodi ma addirittura sospendere o eliminare alcuni servizi a Praia per spostarli o ampliarli in altri luoghi.
Eppure la Carta dei Servizi predisposta dalla ASP di Cosenza afferma che il primo ed imprescindibile principio della strategia e dei comportamenti aziendali sarebbe quello di promuovere la salute, quindi, migliorare la qualità della vita della popolazione che vive nel territorio dell’azienda.
Nell’Alto Tirreno non esiste assistenza sanitaria, non vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza.
Le ambulanze sono vetuste ed insufficienti, gli esami radiografici e mammografici a ritmo di lumaca e non garantiti tutti i giorni.
Vengono adottati continui, affastellati e confusi provvedimenti avulsi dalla realtà territoriale e per dirla in termini semplici “senza capo ne coda”.
Ma esiste un dirigente degno di questo nome? Possibile che ognuno fa ciò che prima gli viene in mente?
Provvedimenti che, invece di rendere pienamente efficiente la struttura sanitaria, almeno quale centro di assistenza primaria territoriale, in attesa della messa a punto di un pronto soccorso con un’adeguata rete di emergenza-urgenza, continuano a depauperare l’ esistente.
L’anno scorso il Direttore Generale della Asp cosentina, Gianfranco Scarpelli aveva assicurato l’invio della risonanza magnetica e del mammografo, l’arrivo di alcune figure professionali altamente specializzate e l’acquisto di nuove ambulanze, con l’intento di ottimizzare i servizi esistenti in modo da far diventare il Capt di Praia una struttura qualificata con servizi specialistici, di qualità ed appropriati.
Ad oggi invece i servizi più che ottimizzati sono stati eliminati.
L’Alto Tirreno è discriminato rispetto ad altre zone della provincia cosentina ma soprattutto viene continuamente ingannato.
Ingannato dalle “favole” diffuse da chi mostra interesse al territorio solo in tempi pre-elettorali.
Ingannato a causa di assurdi giochi di potere tra sindaci e dirigenti sanitari.
Rappresentare le popolazioni significa avere a cuore i loro interessi, soprattutto tutelare le fasce più deboli.
Tuttavia nella conferenza dei sindaci del 17 gennaio scorso in cui si doveva discutere anche della sanità dell’Alto Tirreno è mancato il numero legale.
E’ censurabile il comportamento degli assenti ma lo è altrettanto quello dei presenti che fingono di non conoscere le ragioni di quell’assenza.
Tutte le amministrazioni locali devono adoperarsi per l’intero distretto.
Tutti i sindaci devono mettere da parte gli interessi di campanile, impegnarsi per una lotta comune, per ottenere il rispetto del diritto alla salute per i propri cittadini.
La divisione non giova a nessuno infatti ha causato il totale abbandono dell’intero territorio.
Associazione Sanità è Vita
Il Presidente
Alessandra Cozza