Questo vuol dire semplicemente che è inevitabile un ulteriore taglio ai servizi o un aumento della tassazione indiretta assai più corposa rispetto ai tagli di Irpef prospettati dal governo come un nuovo corso. Distratti dalla questione dadaista delle quote rosa, avviliti dalle vicende della “nuova” legge elettorale, pare che non si riesca a sommare i due termini della questione e a mostrare che con le premesse del job act, in regime di diminuzione forzata di spesa, non si può mantenere il livello di assistenza già oggi gravemente compromesso a meno di non sobbarcarsi a nuovi aumenti di tassazione indiretta, siano essi sotto forma di ticket o di altri balzelli.
E’ solo un esempio di come si giri vorticosamente, ma a vuoto: con Letta si stava in panchina ad attendere l’annuncio di una resipiscenza della Merkel cambiasse strada, con Renzi si vive sul materasso ad acqua, ma il risultato desolatamente non cambia e anche le evidenze sembrano prendere di sorpresa un Paese fa solo finta di non conoscere il suoi sarchiaponi.