Il famoso "muretto" di Alassio con il logo della Confraternita del Risotto
SANNAZZARO (pv). Il marchio de “La Confraternita del risotto” fa bello sfoggio di sé da qualche tempo sul celebre “muretto di Alassio”. Un risultato importante per il sodalizio lomellino che nasce il 6 aprile 2002 e già raccoglie un buon numero di Confratelli uniti dall’amore per le cose buone e belle, per le tradizioni, per la blasonata cucina italiana, per la cultura gastronomica popolare. E’ stata creata per volontà di un gruppo di appassionati cultori della gastronomia, storia e folclore, sotto gli auspici dell’associazione “Pro Loco Sannazzaro” di Sannazzaro de’ Burgundi e del Circolo culturale “La Barcela” di Travacò Siccomario. Oggi è presieduta da Pietro Bolognesi ed ha come vicepresidente Giuseppe Marchini e segretario Paolo Calvi. Nel territorio di Pavia, ed in particolare in Lomellina, terra di grandi tradizioni culturali e gastronomiche, da sempre il piatto tipico è il risotto. “È l’erede – dice Paolo Calvi giornalista e segretario del sodalizio - dell’ormai secolare coltivazione del riso e di una tradizione culinaria che si è consolidata e raffinata con il passare del tempo. La Confraternita del risotto si propone di costituire uno strumento operativo per una più ampia diffusione di questo piatto, preservandone le caratteristiche di base e garantendone la qualità. Da qui, tra l’altro, la volontà di definire un Protocollo che fissa ed evidenzia i parametri secondo cui un risotto possa veramente definirsi tale”.La cerimonia della nascita della Confraternita
Tutto nasce dalla consapevolezza di un dovere: difendere, diffondere e valorizzare la cultura del risotto attraverso una serie di obiettivi come disporre di un Protocollo del risotto per il quale un piatto di riso può assumere la denominazione di risotto. I parametri sono soffritto, tostatura, aggiunta di brodo e mantecatura finale con formaggio grana; associare al Protocollo un Marchio di Qualità registrato; conferire il marchio di qualità a quegli esercizi commerciali, operanti nel campo della gastronomia che si impegnano a rispettare con continuità ed in tutti i suoi aspetti il Protocollo; promuovere la conoscenza della pianta del riso in tutte le sue varietà e modalità di coltivazione; la conoscenza delle lavorazioni che il riso subisce prima di essere utilizzato come alimento e rendere noto ad un pubblico sempre più ampio il valore nutritivo del riso.Mauro Depaoli