Quando dico che mi chiamo (Prem) Chandana qualcuno rimane stupito.
Ma dai!E' il tuo vero nome?
Quando vedono questo nome su facebook a volte mi chiedono il perchè.
Una ragazza sconosciuta (e con la quale non avevo mai avuto nessun contatto) una volta si è anche presa la briga di scrivermi in privato ti consiglio di cambiare Prem in Prema perchè Prem è maschile, forse non lo sai.
Adesso ridacchio tra me e me se ci penso :)
Maschile o femminile non m'importa perchè questi due nomi,o meglio il loro significato,sono una guida per me, un talismano prezioso,del Cuore.
Ma partiamo da qualche anno fa.
Frequentavo la saletta di meditazione già da un mese circa quando durante lo sharing (la condivisione post meditazione) vidi la fotografia di un uomo con la barba lunga nella saletta adiacente.
Possibile che non l'avessi mai notata?
Che nessuno me ne avesse mai parlato?
Chi è quell'uomo con la barba? chiesi dopo alla padrona di casa.
E' il mio maestro
io strabuzzai gli occhi
Maestro?
E così quella sera feci conoscenza con Osho.
E' bello aver sperimentato prima le sue meditazioni,senza sapere nulla,e poi "incontrarlo".
Fin da piccola ero così attratta dalla meditazione e a volte sperimentavo la vipassana nella mia cameretta...(è proprio vero che i bambini sanno già tutto...) e poter meditare con altre persone, imparando altre tecniche era emozionante.
Una volta a casa, e nei giorni successivi,cercai informazioni su questo tizio,lessi tante belle frasi che mi colpirono ma anche tante cose negative che mi turbarono.
Tuttavia quello che conta,quello di cui voglio scrivere oggi è l'importanza delle tecniche da lui sviluppate nella mia vita,quanta spazzatura ho buttato fuori grazie ad esse e quanta ancora butterò.
Per me lui è il maestro che attraverso tali tecniche mi ha portato a scoprire il maestro interiore.
Dopo quella sera ho letto tanti suoi libri,tratti dai discorsi che improvvisava a Puna,poi è scattata qualcosa in me e li ho messi da parte.Volevo soltanto sperimentare,se dovevo capire qualcosa volevo che accadesse mettendomi in gioco totalmente.
Persino quei lunghi discorsi altro non erano che un invito a cogliere le pause,i silenzi,tra le sue parole.
E perchè no, anche delle provocazioni.
O lo ami o lo odi.Per me è stato fin troppo naturale amarlo.
Due anni dopo quel giorno ho"preso" il sannyas,ho cambiato nome.
Se volete sapere di cosa si tratta potete leggere qui e qui anche se spiegarlo con le parole è riduttivo.
Il sannyas è un gioco con cui giocare nel frattempo.Ma il sannyas ti viene dato in modo tale da non diventare mai un condizionamento;rimane un divertimento,rimane uno sport: sei coinvolto e tuttavia rimani un testimone.
Ed è proprio così, per me tutto questo è un gioco, che fa parte a sua volta, del Grande Gioco della vita.
Anche agli scouts avevo il mio sannyas con il nome di un animale e si chiamava totem.
Anche lì mi veniva trasmesso che la vita è un gioco di cui essere protagonisti e non spettatori.
Tu dici di non essere un sannyasin. Hai torto.Lo sei!Ci sono sannyasin che non lo sono; ci sono non sannyasin che sono sannyasin. Il sannyas non è qualcosa di esteriore,è qualcosa d'interiore.
Non importa che tu sia diventato un sannyasin;questo non cambierà nulla,a meno che il tuo sannyas non stimoli in te uno spirito meditativo...
Senza meditazione non esiste alcun sannyas.
Solo la tua consapevolezza che si eleva verso l'alto,piano piano si sposta oltre la gravitazione delle cose più basse,solo questo fa di te un sannyasin.
E questa è la mia preferita, se così si può dire
Un sannyasin non ha bisogno di esserlo ufficialmente.Qualsiasi ricercatore,chiunque sia alla ricerca della verità è un sannyasin.E un sannyasin non ha bisogno di essere"mio".Un sannyasin non è un seguace, al massimo è un compagno di viaggio.Se sei un ricercatore, se sei alla ricerca della verità,del significato e del senso della vita è sufficiente.
Solo la verità,nient'altro che la verità
Ho conosciuto tanti sannyasin,ricercatori di verità, che non si fanno chiamare tali o non sanno nemmeno di esserlo.
Energie coraggiose,ribelli in questo mondo in cui sembriamo tutti omologati.
Li riconosco da uno sguardo, da qualche parola, da quella magica affinità che scocca con tanta naturalezza.
Io stessa ero una sannyasin ancor prima di cambiare nome, ancor prima di mettere piede in quella saletta di meditazione.
Avevo già quest'anelito,questa voglia di verità.
Diciamo che adesso ho trovato la strada a me più adatta per manifestare me stessa.
A volte è una strada impervia,oltre le rose ci sono anche le spine,ma questa è la vita.
Adesso che sto per festeggiare 4 anni di sannyas inizio veramente a sentirne la fragranza,a capire il mio nome non con la mente ma ad esserne più consapevole del suo significato.
Ho visto dove questo nome desiderava portarmi e adesso devo soltanto lasciarmi accadere.