Seppur separate da molti chilometri e spesso impegnate a lavorare, Le Commari hanno vissuto insieme tutte e cinque le serate sanremesi e hanno commentato, grazie al caro e indispensabile Skype, quasi ogni dettaglio.
Chiaramente non erano sole, ma accompagnate dalle “dolci” voci dei Gialappi… (ma solo per le ultime tre sere). Ancor prima che il trio malefico cominciasse la sua trasmissione, bradipina e la filledepoche avevano già i loro tormentoni.
La filledelpoche, appena li ha visti, ha scritto alla sua fedele commare “Ciambelle”, che in codice è un apprezzamento verso il componente maschile del duo. Appena hanno iniziato a cantare insieme abbiamo realizzato una cosa che poi è risultata evidente a tutti.
Ha cominciato la filledepoche scrivendo “sco*ano” (ci censuriamo perché già Google non sopporta le innumerevoli volte che abbiamo parlato di tette). E il nostro leitmotiv è diventato proprio “questi sco*ano” con la risposta dell’altra commare “sco*ano sco*ano” (nella maggior parte dei casi veniva usato il maiuscolo per tutte le lettere).
Ma l’esplosione del Sanremo Commaresco è arrivata la penultima sera quando il Sig. Carlo ha tirato fuori alcune frasi celeberrime di canzoni degli anni ’70 di un gruppo chiamato Le Figlie del Vento, che aveva come autore addirittura Roberto Vecchioni, artista amato dalla filledepoche, considerato alquanto insopportabile da bradipina che poi, proprio grazie alle Figlie del Vento, lo ha incredibilmente rivalutato.
Per farla breve, ora le Commari hanno come saluto “Sugli Sugli Bane Bane Tu Miscugli Le Banane”, nonostante l’ostracismo del correttore di tutti i dispositivi Apple che per farci scrivere “bane bane” ci costringe a ripeterlo più e più volte perché lo corregge in tutti i modi possibili e immaginabili.
Per noi “Sugli Sugli Bane Bane Tu Miscugli Le Banane” is the new Ramaya, ma qui bisognerebbe spiegare che Ramaya di Afric Simone è stato l’inno delle Commari quando lavoravano insieme in uno stanzino di un paio di metri quadri e facevano casino per 18, infatti la loro presenza insieme è passata alla storia di una nota agenzia di informazione che le aveva adottate in quel periodo, durante i Mondiali del 2006 per capirci, tanto che dopo ha pure dovuto cambiare nome.
Inutile dire che le Commari hanno apprezzato i conduttori, soprattutto il loro idolo di sempre Luciana Littizzetto, e hanno fatto un tifo spudorato per Elio e le Storie Tese, che chiaramente sono i veri vincitori di questo Festival, tutti si ricorderanno dei testoni, della ciccia e della Canzone mononota (ma Dannati Forever è un vero capolavoro) e dimenticheranno presto quegli altri che sono arrivati sul podio con loro.
A proposito, un’altra riflessione che le commari hanno fatto durante Sanremo 2013, è che la vittoria dei Modà era impossibile perché non può vincere per due anni di seguito la stessa canzone (scusate, ma era IDENTICA, ma proprio IDENTICA a quella di Emma e anche a quella di due anni fa).
Oltre agli Elii, alle Commari è piaciuta molto la marcetta di Max Gazzè e pure quella di Antonio Maggio non era male, ma, proprio come dice Gazzè (magnifico il suo travestimento dell’ultima sera), sono canzoni “che ti mettono una cannuccia in testa e ti succhiano il cervello”.
Ovviamente una delle commari aveva gli occhi e le orecchie a cuoricino per Raphael Gualazzi (il preferito di Rosario Fiorello), ma non è troppo dispiaciuta per il fatto che non abbia vinto perché sa che a lui non gliele poteva fregare di meno e poi perché altrimenti sarebbe diventato troppo famoso e le sciacquette se lo sarebbero mangiato vivo. Probabilmente la prossima volta che tornerà all’Ariston sarà come ospite internazionale (tipo Bocelli).
Infine, il trionfatore assoluto di Sanremo 2013 per la Gialappa’s e dunque anche per Le Commari è un tizio che probabilmente è passato inosservato ai più, tale Andrea Nardinocchi, che fa canzoni improponibili stile Zero Assoluto, ma che il Sig. Carlo è riuscito a far passare per un genio.
Sugli Sugli Bane Bane,
Le vostre Maria Luciana e Maria Fabia
P.S.
Ricordiamo che la canzone che ha vinto è un duro j’accuse contro il parrucchiere di Marco Mengoni, che a quanto pare è lui stesso.