Sanremo 2014: il caso sinigallia, i meandri del regolamento del festival e la regola ferrea dell'inedito

Creato il 21 febbraio 2014 da Carloca

A Sanremo, dunque, è esploso il caso Riccardo Sinigallia. Il cantautore romano, musicmaker di valore e, per anni, elemento cardine del progetto Tiromancino, rischia la squalifica dal Festival: il brano con cui è rimasto in gara, "Prima di andare via", è stato eseguito in pubblico nel giugno dell'anno scorso, nel corso di una rassegna musicale in quel di Cremona. Non uso il condizionale perché la cosa è certa, documentata da una ripresa video presente sul sito del quotidiano "La provincia di Cremona", prima misteriosamente sparita e poi rimessa online, stamane, nel giro di poche ore. L'organizzazione di Sanremo numero 64 si riunisce in questi momenti per decidere la sorte dell'artista, e, da quel che si è percepito dalle dichiarazioni rilasciate durante l'odierna conferenza stampa, il direttore di Rai Uno Giancarlo Leone e gli altri membri dello staff non hanno per nulla preso alla leggera la questione, anzi... COSA DICE IL REGOLAMENTO - Precisazione personale: la mia speranza è che Sinigallia rimanga in concorso, perché la sua, l'ho scritto nel post di stamattina, è una delle canzoni a maggior tasso qualitativo di questa edizione della kermesse, anche se ritenevo ancor più valida "Una rigenerazione", esclusa invece al televoto nel ballottaggio di mercoledì; lo spero nonostante l'evidenza, perché credo che, così come è concepito, il regolamento sanremese conceda qualche margine di manovra e di "mano morbida" agli organizzatori. Vediamolo, il regolamento, che sulla fattispecie in analisi recita, testualmente, quanto segue:  "L’eventuale mancanza del requisito di canzone nuova potrà essere rilevata, oltre che dall’Organizzazione in qualsiasi momento, su denuncia degli Artisti e/o Case/Etichette discografiche in competizione. La denuncia, da formularsi a pena di inammissibilità in forma scritta, dovrà pervenire all’Organizzazione non oltre la ventiquattresima ora successiva all’esecuzione della prima prova ufficiale resa dal relativo Artista e realmente effettuata a Sanremo". Per quanto mi riguarda, ma sono tutt'altro che un esperto di diritto, la situazione non è chiarissima. Le previste 24 ore dalla prima prova ufficiale a Sanremo sono abbondantemente passate e nessuno ha sporto denuncia, però, se tutto si esaurisse su questo punto, il busillis sarebbe già stato liquidato nel corso della conferenza stampa di oggi, quando è stato sollevato il caso, il che non è invece avvenuto. CAVILLOSITA' - La questione è in realtà assai più complicata: il riferimento alla facoltà di denuncia potrebbe infatti riguardare soltanto "gli artisti e/o case/etichette discografiche in competizione", mentre nelle righe precedenti è scritto che la mancanza del requisito dell'inedito può essere rilevata "dall'Organizzazione in qualsiasi momento", quindi anche oggi, a prescindere dal suddetto termine delle 24 ore. L'amico Eddy Anselmi, autore nel 2009 del pregevole "Almanacco della canzone italiana" dedicato alla storia del Festival di Sanremo, mi fa invece notare che il principale punto chiave è rappresentato dall'uso del verbo "potrà" invece di "dovrà", a sottolineare la discrezionalità dell'Organizzazione. Di certo, si tratta di due cavilli che farebbero la gioia di tanti principi del Foro nostrani. I PRECEDENTI - Purtroppo il passato non aiuta a vederci chiaro. Ci sono stati tanti, tantissimi casi simili, e sono stati spesso risolti in maniera diametralmente opposta: quello con più clamore mediatico riguardò Loredana Bertè, squalificata nel 2008 per aver presentato un pezzo, "Musica e parole", addirittura pubblicato vent'anni prima da un'altra cantante, con titolo e testo diversi. In maniera opposta, ossia con notevole indulgenza, venne trattata Chiara Civello, fra i Big nel 2012: "Al posto del mondo" rimase in concorso, ma era un brano che già da tempo circolava su Internet, in quanto era stato presentato da un debuttante (Daniele Magro) alle selezioni per la sezione giovani di Sanremo 2010. Severità eccessiva, invece, per Ornella Vanoni: la melodia della sua "Bello amore", che sarebbe dovuta essere in lizza nel 1996, era già stata eseguita durante una trasmissione radiofonica Rai da un'altra, sconosciuta interprete, e Pippo Baudo la escluse dalla lista, sostituendola con "L'amore è un attimo" di Enrico Ruggeri. Caso accostabile all'affaire Sinigallia potrebbe essere considerato quello di Andrea Mingardi: "Canto per te" restò in gara a Sanremo '98 nonostante lo scoop di Striscia la notizia, che mostrò il filmato dell'esecuzione pubblica del pezzo nel corso di una serata di festa a bordo di una nave da crociera (fonte Corriere della sera)... INEDITO, REQUISITO FONDAMENTALE - Casi simili, spesso uguali, ed esiti diversi. Segno che il regolamento, che muta negli anni ma che mantiene nel requisito dell'inedito un suo caposaldo, non è sempre chiarissimo, e interpretabile con una certa elasticità. Si può poi discutere su quanto sia al passo coi tempi l'obbligo di presentare canzoni nuove, nell'epoca del web e delle tante piattaforme comunicative, ma la "multimedialità" c'entra poco col caso in questione e, comunque, su questo punto sono particolarmente intransigente. Uno degli elementi di maggior fascino, alla base della magia di Sanremo, risiede proprio nella possibilità di poter apprezzare in una volta sola, in un unico evento televisivo e canoro, una notevole quantità di proposte musicali nuove di zecca. L'eccezionalità del Festivalone risiede anche in questo. Ci sta lo strappo alla regola degli ultimi anni in favore delle Nuove proposte, i cui brani vengono messi online con qualche settimana di anticipo sullo svolgimento della kermesse: ma va bene perché i giovani hanno bisogno di maggior promozione, ancor più nell'ambito di un Festival che oggi li tratta veramente male, relegandoli, nel corso delle dirette delle serate, a orari impossibili. Ma per i big no, assolutamente: senza inediti, sanremo diventa un altro Festival, un Festivalbar o cosa simile, e invece la rassegna rivierasca ha una sua unicità che va difesa ad ogni costo. Casomai si possono fare riflessioni nel senso di dare maggiore elasticità al concetto di "inedito", ma mi pare che già il regolamento di quest'anno conceda più di un distinguo. Però un'esecuzione pubblica come quella cremonese di Sinigallia no, non va bene: e francamente mi domando cosa spinga, anno dopo anno, più di un cantante (e relativi entourage) a sfidare la sorte con queste uscite pre festivaliere: il regolamento di Sanremo, su questo punto, è noto da anni, e se non lo si conosce lo si dovrebbe studiare. Mah! 

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