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Sanremo 2015 – Il secondo giorno… E Dio disse: “Sù, figliolo, diamoci una sveglia che, con l’esclusione di Mollica, anche le Orsoline si stanno annoiando”. Poi Dio chiamò Conchita. Il controfestival e la cronaca-live.

Creato il 11 febbraio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Conchita_Wurst,_ESC2014_Meet_&_Greet_08_(crop)di Rina Brundu. (segue dal primo giorno) Ora mi è infine chiaro: debbo cambiare pusher! L’altra “robba” in circolazione deve essere super, o non si spiega altrimenti l’apologia festivaliera, stile apoteosi mattarelliana, che nelle ultime 24 ore hanno imbastito i 1300 giornalisti (o pseudo-tali) accreditati a Sanremo. E non parlo tanto del mitico Vincenzo Mollica per il quale il festival contiano è stato bello, bravo e popolare nel senso “buono” del termine. Da anni, forse da sempre, le “critiche” e le “recensioni”, finanche le interviste, di questo simpatico giornalista (scagli la prima pietra chi riesce a prendersela con lui!), somigliano per lo più a sogni di leggiadra farfalla suo malgrado prigioniera nello spazio-tempo di un’altra improbabile età dell’oro. Lo sappiamo bene.

No!, no!, parlo proprio di tutti gli altri contigian… pardon, cortigiani stipendiati da mamma RAI (quando non dalle nostre testate giornalistiche più prestigiose!), che dal primo minuto successivo alla fine della prima serata sono stati impegnati a celebrare un Sanremo 2015 che fino a questo momento è stato una vera e propria esaltazione del NULLA. E non parlo di un NULLA cosmico o filosofico che non è mai veramente tale, quanto piuttosto di un nulla denotante, rara rappresentazione della sua essenza più vera, il vuoto!

Prendersela? Macché!! Metti che avessero ragione loro (il circolo cortigiano itinerante, intendo): e se il bacio mancato tra Romina e Albano, gli svarioni di Siani, il reggiseno di Arisa, i vestiti di Emma, i versi “immortali” decantati ier sera sul palco fossero davvero quel quid, la ciliegina mediatica che trasforma la torta di mele della nonna in una straordinaria creazione pasticcion… uhm, pasticcera degna del più grande chef? Non è possibilità da scartare alla leggera. E, nel caso, a che pro’ – noi miseri mortali, abbonati anonimi – chiedere a gran voce che venga indicato un dirigente responsab.. pardon, che un qualche megagalattico RAI (con poltrona in pelle umana), si presenti sul palco per ricevere il dovuto omaggio? A che pro’?

Nel dubbio però cambio pusher: se tanto mi dà tanto questa serata sarà un po’ più di quella di ieri e sicuramente meno di quella di domani. Ne deriva che – come l’immenso – ho detto tutto!

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Nota bene: Riesce davvero difficile scrivere frasi scanzonate su tematiche assolutamente leggere quando, proprio in questo momento, la nostra Marina è impegnata a recuperare i corpi di centinaia di cristi annegati nel loro disperato tentativo di raggiungere una terra libera, che dia speranza. Detto questo io preferisco separare le cose e non amo i cammei funebri dentro contesti ridanciani. Di date tematiche, di tematiche serie come quelle dell’emigrazione moderna, occorre parlarne in contesti adatti, occorre parlarne di più, occorre non dimenticarle non appena è passata la tempesta. Di certo non si tratta di materia da confondere con le pulsioni minime che ci affliggono durante la nostra settimana festivaliera.

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Featured image, Conchita Wurst, author Albin Olsson, source Wikipedia. Thanks Albin if you happento pass by.

Segue il controfestival e la cronaca-live della serata

Stay tuned o in alternativa andate a giocare sui binari del treno, whichever suits you better!

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Perfetto! Conti ha appena detto che vuol fare meglio di ieri.. fare peggio è effettivamente difficile…

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Mah…. certo che le proposte di questi giovani sembrano più interessanti della sbobba rifilata ieri. Tuttavia, la classe non è acqua… e per il mio controfestival io schiero RUGGERO DEI TIMIDI in Padre e Figlio anche nota come Papà va a Trans..

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Bisogna ammetterlo: la giacca di Conti è elegantissima. Che il suo sarto sia in combutta con quello apparentemente meno “ispirato” di Emma e di Arisa?

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Nina Zilli mi piace: è brutto?

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Arisa è comparsa come ombra invasata in cima alle scale. Ma a parte il cazzeggio che si concede PERCHE’ QUALCUNO NON LE PROCURA UN SARTOOOOOOOOOO????!

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Con Masini il festival sembrerebbe entrato nel vivo.

Ottimo! E io schiero un’altra vecchia gloria altrettanto degna e decisamente più viva I BARRITAS “GAMBALE TWIST”…

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Mi ripeto anche il sarto di Emma non scherza: chi sarà il suo pusher? Dubbi amletici.

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‘Azzo du’ balle questo intermezzo col masterchef…

Affiderò il mio a Desolina Urgu: vuoi mettere!!!

(E farò finta di non aver sentito il captioning fatto da Conti delle pseudo-battute di costui….).

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È il turno di Rocio (come ‘zzo si pronuncia?)… la fidanzata di Bova… l’unico film di Bova che conservo con ogni rispetto è Aliens Vs Predator Edizione Speciale e, il va sans dire… l’unico elemento che toglierei da quel cult sci-fi è proprio Bova; nonostante sia una “pretty face” non è proprio una beautiful mind!

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Biaggio Antonacci? Super-ospite?

Io schiero Ray Stevens - I’m my Own Grandpa

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IL VOLO – Anche qui il sarto monco manca, sembrano spuntati da un film anni 50 interpretato da Al Pacino con sceneggiatura di Mario Puzo. Amore + cuore e tutto l’ambaradan pizza + pasta + mandolino non si fa mancare. Indipendentemente dalle qualita’ canore su cui non ho dubbi… fa davvero tristizia, mestizia, vedere queste rappresentazioni stereotipate della nostra essenza nazionale portate nel futuro da giovani che dovrebbero fare tesoro del passato pensando soprattutto a creare nuovi orizzonti. Ti passa anche la voglia di ridere. E ti si offende il cuore…. Pazzesco!

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MOMENTO NAZIONALPOPOLARE TOPICO: Conti mentre intervista Charlize Theron cita Mandela… I rephrase… Conti mentre intervista Charlize Theron pronuncia il nome Mandela… cosi facendo un applauso lo si prende sempre!

E poi l’immancabile bacio del conduttore italico all’ospite, finanche un secondo: non c’é verso, non cambiamo mai, neppure quando indossiamo una giacca elegante!

In chiusura del siparietto menzione di Virna Lisa “mi piace ricordarla”.

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Enough!! Non c’é “robbba” che tenga, non c’é CONCHITA che tenga (però qui mi dispiace), ma il Pintus (il ciclone di comicità contiano) di turno è davvero più di quanto l’umano spirito possa sopportare.

In chiusura… l’angolo comico del controfestival e una vecchia canzone dei tempi andati… quando anche le canzonette sanremesi conservavano un loro perché e sapevano diventare miti. That’s all foks!


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