Sanremo

Creato il 18 febbraio 2011 da Alboino
Sono giorni di “Sanremo-dipendenza”, dovunque tu sia, in qualsiasi luogo ti trovi c’è sempre qualcuno che parla di Sanremo, ne parlano tutti: di giorno le radio commerciali non fanno altro che descrivere quello che di sera è accaduto nel teatro della cittadina ligure; i blogs e la rete tutta è intrisa di rimandi alle canzonette proposte e agli accadimenti, piuttosto beceri, susseguitisi sul palco; i giornali dedicano intere pagine alla manifestazione e la voce popolare in strada, per i mercati, in un qualsiasi angolo di una qualsiasi città fa da risonanza ad una delle grandi cerimonie mediatiche del nostro Paese impostaci da quella “cattiva maestra” che è la televisione. Personalmente non ho “buttato nemmeno un occhio” - credetemi!!! – alla trasmissione televisiva, impegnato come’ero martedì a guardare la disgraziata partita del Milan, mercoledì poi prima la stramaledetta Inter che vince con fortuna a Firenze e poi il dramma della Roma all’Olimpico, giovedì dovere di innamorato e stasera cena con gli amici; non mi rimane che la serata finale di sabato per dare un’occhiata a ciò che accade a Sanremo. Parto dal presupposto però che sono abbastanza prevenuto sul contenuto di questo rito collettivo che ogni anno si celebra fra entusiasmi e polemiche anzi forse inconsciamente non me ne frega assolutamente niente dal momento che Sanremo non può essere considerato assolutamente specchio della società e del costume come molti vogliono far credere e semmai ha le caratteristiche di una rappresentazione sullo stato di salute della nostra nazione. Questo sì: le canzoni proposte a Sanremo rappresentano il sentire comune di una Nazione come la nostra e se il periodo che stiamo attraversando è quello che è immagino cosa possono essere le canzoni. Dicono e mi devo fidare, poiché fino adesso non ho ascoltato nemmeno un brano, che le canzoni sono piuttosto tristi, insignificanti, senza senso un po’ com’è il nostro cammino nazionale del momento. Insomma si può dire niente di nuovo dal momento che Sanremo è Sanremo e non può rappresentare niente che faccia scoccare la scintilla di un rinnovamento.


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